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Creato il 16 febbraio 2011 da Lucamangogna

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Da qualche tempo a questa parte,  spopola sulla rete un filmato che mette alla berlina le assurde falsità che la Eni, con i suoi slogan e le sue pubblicità tenta di spacciare per verità.

In questo filmato (che si trova su youtube e che trovate alla fine del mio pezzo), si mette a confronto quanto si dice in questa campagna pubblicitaria e nello spot in particolare, spot dal quale siamo continuamente bombardati in tv, con quella che è la penosa realtà.

Si parla di rispetto, di collaborazione fra popoli, di possibilità di lavoro fornite a paesi del Terzo Mondo , di progresso, di sviluppo e di tante cose belle assai.

Tutte cose che la Eni non sa cosa siano.

Nel video noterete le condizioni tragiche in cui versano gli abitanti di una vasta regione in Nigeria, devastata dalle penose condizioni in cui la Eni li ha lasciati, alla mercè di gas tossici e tante altre schifezze, riducendo la popolazione a rischio di malattie sempre più gravi, i bambini esposti a emanazioni che li minano nel fisico e nello sviluppo e gli adulti costretti a fare uso di acqua e cibo contaminati da pericolosissime sostanze chimiche. Senza contare il fatto che le rumorose emissioni delle raffinerie impediscono persino di dormire ai poveri nigeriani.

Questo per rimanere in ambito di paesi a noi lontani.

Ma che dire di quello che è accaduto e continua ad accadere a Porto Marghera, a Priolo e a Gela, dove il petrolchimico Eni sta mietendo vittime giorno dopo giorno e la gente implora senza mai trovare risposte.

E quel che mi disgusta è che questo ridicolo e falso spot continua imperterrito a imperversare in televisione spacciando le sue falsità senza che nessuno faccia niente.

Non sono al momento al correnti di sanzioni, richiami e censure da parte di Codacons, Antitrust, Moige, sempre pronti a intervenire su televoti,  tette e cosce.

Mi auguro che sia solo una mia mancanza, perchè se così non fosse la cosa assumerebbe i contorni dell’assurdità più totale.

Rispetto è una parola indispensabile, peccato che la Eni non la conosca affatto.

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