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Piccsy: raccordi sexy- tra neuroni cibernetici

Creato il 15 marzo 2012 da Giorgiofontana
una foto proposta da Flaneur in PiccsyNon sono ancora membro di Piccsy, una nuova piattaforma clone di Pinterest, ne ho fatto richiesta stamattina, appena coltiverò l’esperienza diretta potrò addentrarmi su considerazioni specifiche e su quello che di peculiare troverò, per ora ne parlo da consumatore passivo, sfoglio le pagine e considero le suggestioni che mi regala navigarci dentro senza interagire e soprattutto senza produrre rumore. 
Sono silenzioso come un sommergibile che scandaglia la costa nella notte (“…rapidi ed invisibili passano i sommergibili”), Piccsy mi permette di perlustrarla, sfiorarla, esserne sedotto, respirare l’aria che è attorno, in poche parole di fare esperienza visiva, forse odorante, forse tattile, sinestetica, di entrare in que mondo esclusivo dove il cyberflaneur regna indisturbato.
Forse non si pongono limiti deontologici i dandy che creano Piccsy, perchè è sempre bene ricordare la regola fondamentale per cui in ogni nuova piattaforma UCG sono gli utenti attivi che creano il profilo di ogni nuovo ambaradan.
Piccsy per farti aderire ti chiede quali siano le tue tre prinicpali fonti di ispirazione.
Probabilmente devi azzeccare le tre risposte giuste perchè Turandot ti faccia entrare nelle sue stanze ed è giusto, accidenti, la democrazia stride con il sistema della moda.
Come disse un giorno Karl Lagerfeld “la moda è ingiusta, pericolosa e soprattutto effimera” e le nuove piattaforme sexy sono l’espressione di tendenza di questa filosofia rivoluzionarmente conservatrice. Il sexy- è la rappresentazione del desiderio iconografico, quella sottotraccia profondamente superficiale che ha fatto scrivere a Dorothy ParkerSono tre le cose che pretendo in un uomo. Dev’essere attraente, spietato e stupido” e sono norme generali ribaltabili anche al femminile, ovviamente.
Il sistema del sexy- deve appartenere a questi tre parametri inequivocabilmente non meritocratici, sostanzialmente aetici, coraggiosamente non per tutti.
Il social web corre alla ricerca delle nicchie, è la sua fase 3, quella in cui l’aggregazione diventa frantumazione e le cellule dormienti della metastasi postmoderna si risvegliano per portarci il canto delle sirene e per distruggere le nostre difese che tanto bene avevamo costruito nel politicamente corretto web 2.0 Piccsy: raccordi sexy- tra neuroni ciberneticiPiccsy, lo suggerisce il nome stesso, è un altro social media riconducibile al trend Pinterest, che a primo acchito catalogherei non soltanto tra quelli a elenco ma soprattutto tra quelli sexy-, in quel particolare taglio in cui fetish e scanalature erotiche coinvolgono le emozioni subliminali.
‘Sexy-’ non significa a sfondo pornografico, dating o escortista ma l’uso di un linguaggio che si raccorda con la sfera profonda e difficilmente decodificabile a livello conscio, quello che bypassa la morale e il sistema di confronto del Buono e quindi Bello per offrirsi come appetibile, gustoso, fresco, profumato, coinvolgente, stuzzichevole con un crescendo fino all’affamato, odoroso, pungente, aspro, abbagliante e disperante che è tipico del modello irraggiungibile del fotoromanzo e dei romanzi di Luciana Peverelli. Una nuova e affascinante modalità di interconnessione delle menti virtuali al marketing che diventa sempre più la cifra del pioniere in mondi esclusivi dove la legge di sopravvivenza del più sexy- prevale su quella della solidarietà e la moalità è  il riconoscersi non più come membro di una tribù circoscritta ma proporsi nelle vesti di un possibile partner emozionale, sempre più one-to-one e sempre meno social. Come avevo già scritto è la fase del ritorno al privato e la modalità si avvicina molto al discorso sul socialtainement che avevo sviluppatp in post precedenti, dove la mia tesi era la prevalenza del modello del social star system, dove attori innavvicinabili diventano icone, ma non si chiamano più divi ma curator e trend maker. Curation is sexy-….

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