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PickMyBook: il social dei libri usati

Creato il 23 settembre 2014 da Temperamente

È nato PickMyBook, il social che permette di mettere in vendita ed acquistare libri scolastici usati.

La prima cosa che riesco a dire è: perché non ci ho pensato prima io? La seconda: e noi, invece, come facevamo ad acquistare libri usati? Per quanto riguarda l’ultima domanda (evito di provare a rispondere alla prima poiché il rimuginarci troppo sopra porta solo ad un irrimediabile frustrazione), non posso non pensare ai muretti fuori alla mia scuola media, dove le mamme appoggiavano torri di libri, sperando di riuscire a venderli tutti.

Adesso che la scuola si orienta verso la digitalizzazione dei testi, ecco spuntare una piattaforma 2.0, che andrà a sostituire quel muretto e su cui genitori e figli possono mettersi d’accordo per attuare una compravendita che è vecchia quanto il mondo. L’inventore di PickMyBook non poteva che essere una studentessa, appena diplomata, che conosce benissimo quanto l’inizio di un nuovo anno scolastico possa pesare sulle tasche delle famiglie, soprattutto nel 2014, in cui si è registrato un aumento sostanziale del prezzo dei testi.

Il sito ideato dalla cuneese Arianna Cortese è facilmente fruibile nonché chiaro: i libri possono essere cercati in base alla distanza, al prezzo e al feedback del venditore, il quale è tenuto a fornire tre foto di tre pagine del testo che ha intenzione di vendere, in modo che l’acquirente possa rendersi conto dello stato del libro. Inoltre, i volumi non devono avere limiti di numero, genere o anno di pubblicazione, dato quanto mai fondamentale, considerando che molto spesso i libri cercati sono ormai fuori catalogo.

Ciò che lega a doppio nodo questo nuovissimo e geniale social network e il muretto della mia scuola media è il fatto che, una volta concluso l’affare, acquirente e venditore si incontrano di persona per effettuare la compravendita, immagine familiare ma assurda se si pensa ai metodi di pagamento imposti dagli altri siti di vendita online.

Sembra, dunque, non mancare nulla a PickMyBook, una piattaforma utile e direi quasi indispensabile agli studenti italiani, che a ottobre diventerà ancora più social  mediante la nascita di un’applicazione per IOS e Android. Unico possibile ostacolo per PickMyBook saranno i professori, sempre pronti ad imporre agli alunni l’acquisto della nuova edizione di turno, identica nei testi e nelle foto a quelle precedenti, ma spesso anche più costosa. Qualcuno potrà anche opporsi al commercio dell’usato, proteggendo il ruolo delle case editrici e accennando al pericoloso rischio di morte del mercato editoriale italiano; in quel caso ci si troverebbe di fronte ad un dilemma amletico: salviamo i libri o le famiglie?

Ma non bisogna essere così estremisti, soprattutto quando la soluzione più facile è a portata di mano: abbassare i prezzi, che aumentano di anno in anno (alcuni dati disponibili qui).

 

Glenda Gurrado

 


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