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Pietro Pancamo – L’ abile penna della Poesia

Creato il 15 settembre 2011 da Editoredimestesso

poesiaSono da leggere e da ri-leggere le belle poesie di Pietro Pancamo, classe 1972.

Coordinatore del portale  L(’)abile traccia (citato in un volume della Zanichelli) e redattore del blog letterario collettivo Viadellebelledonne è anche direttore editoriale di Poesia, L(’)abile traccia dell’universo, un programma dell’emittente milanese Pulsante Radio Web.

Autore di Manto di vita (LietoColle), silloge di versi che ha attirato l’interesse di Giancarlo Pontiggia, compare nelle antologie Poetando. L’uomo della notte (Aliberti editore) e Mentre un’altra pagina si volta (Giulio Perrone Editore) curate rispettivamente da Maurizio Costanzo e Walter Mauro.

Fra le riviste da cui è stato pubblicato o recensito figurano: La poesia e lo spirito, Tuttolibri (inserto de La Stampa), Poesia (Crocetti Editore), Poesia (blog della Rai), Scriptamanent (Rubbettino Editore), Gradiva, Atelier, Stilos, El Ghibli, Corpo12, Lettera.com, Il Paradiso degli Orchi, BooksBrothers, TerraNullius, Tangram, Progetto Babele, Filling Station (quadrimestrale canadese) e Snow Monkey (periodico statunitense).

D’estate scrive recensioni per il sito dell’edizione fiorentina del Corriere della Sera.

 

Ecco alcuni assaggi editi e inediti della sua poesia

 

Filosofia

 

Parole e frasi sono gli intercalari del silenzio

che smette, ogni tanto,

di pronunciare il vuoto.

 

Allora qualche indizio di materia

deforma l’aria,

descrivendo le pause del nulla

prima che il silenzio

si richiuda.

(Le mani s’infrangono

contro un gesto incompiuto)

 

Confronto

 

S’alza al mattino

un fumo di tigri

dalle iridi aperte,

in campagna;

un’espressione grinzosa

rimbocca la faccia

dei contadini.

E mentre il fiume

s’accalca ai loro piedi,

si spulciano gli occhi

scrupolosamente

trovandovi affogate

zampette di ragno.

 

Io invece,

montanaro del cuore che batte,

m’inerpico per un letto castano

di mie pietruzze in salita.

Poi, di sera,

tornando a zonzo verso casa –

sembro un fantasma nero che,

appuntito come un ago,

viaggi sui trampoli del buio.

 

A mezzanotte

 

Ecco i fantasmi di queste labbra

e di quegli uomini all’occhiello dell’amore,

che attraversano le ombre cave dell’aria mansueta

con lo sguardo di chi trova nel buio

un manto di vita.

 



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