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Pietro Peli Tre poesie

Da Ennioabate

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SAPERTI VIVO

Saperti vivo, amico, è volontà
di incontrare presto la tua
strada che spezza la salita.
Non c’è molto di cui parlaree sai che nel primo
tempo di questa partita di bocce
tra le stelle e la realtà
il cozzo è sempre stato più duro

dei nostri crani di cristallo:
la trasparenza è devozione,
ingenuità di cercatori
che non trovano mai

la pagliuzza dell’ultimo raggio
nel giorno che screzia.
Noi nel maglio della storia
ancora forse non siamo passati:

altrove, amico, in altri luoghi
siamo battuti e come spersi
tra i fremiti e i sorrisi
di una finita gioventù.

Rimpianti non ne avremo:
sapremo solo le belle stelle
del vino e le scintille che solo
sa dare l’amico focolare.

 

BIGLIETTO SCARNO

Che conta
per i ricurvi anditi
degli spazi
dell’antimateria
il cercarsi dell’anima
se mai esiste
il cercarsi e non
lo scontrarsi casuale.

L’amore
saprebbe
guardarti là
in mezzo ai flutti
e farti paura.
Ma tu hai gli occhi
nella cieca notte:
tu il mio viaggio
sicuro.

Questo sia l’eterno,
in questo grumo
d’atomi chiari:
nessuno lo vedrà
tranne noi.

 

UN SENSO È DEVOZIONE

Un senso è devozione

e ne uscì dalla bocca

senza emozione

lo seppero i fisici
dell’inesistente
apparenza
dello scheletro
come cozza nell’intorno
l’ammasso caldo e quello freddo.

Eppure è tutto guscio e non cambia
struggendosi il succo chiaro
lì si articola il freddo
e il caldo stingersi
e ricomparire.

Nell’uovo, nell’utero
nel grembo, nel chiuso
oriente e occidente
in ogni tratto
Richiuso
Ritorto
Distorto
Torturato

Membrana, diaframma, spirale
cieco è il sangue
(ridicola materia che oscura
e tradisce le leggi imperturbabili
della fisica dei non corpi);

Le strade aduse ad esser lasciate:
ogni seme sparso
può dare
il suo acido fiore di ferro.


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