Andrea Zoppini, sottosegretario all'Economia
Sinora il fallimento individuale non era stato ancora preso in considerazione dalla legislazione italiana. Tutto cambia con il disegno di legge, fortemente voluto dal sottosegretario all’Economia, Andrea Zoppini, che introduce una novità, ovvero quello della bancarotta personale. Dovesse passare il ddl, cambierebbe la maniera di concepire l’insolvibilità personale, quella delle famiglie.
Cosa viene modificato? A spiegarlo è lo stesso Zoppini: “Chi non riesce a far più fronte a debiti da mutui e prestiti per un mutamento del proprio reddito, avrà la possibilità di usufruire di aiuti e di un piano di rientro indicato da un giudice. Non si tratta di incoraggiare le persone ad accumulare debiti, semplicemente vogliamo evitare che una persona sia considerata marchiata a vita“.
Il 27,7 per cento delle famiglie italiane è indebitato. Un “rosso” che la Banca d’Italia stima in 43 mila 792 euro, di media. “Per cancellarlo - calcola ora il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Zoppini - gli italiani dovrebbero mettere da parte ogni singolo euro guadagnato per 13 mesi di fila”. Una utopia. Il debito, però, non è sempre sinonimo di povertà, anzi. Spesso persone dai redditi medio-alti, e qualche proprietà alle spalle, accendono mutui importanti per comprare un’abitazione. L’11,4 per cento dei nuclei familiari deve rimborsare, appunto, mutui o prestiti per la ristrutturazione di immobili; mentre il 12,4 e il 5,6% ricorre a finanziamenti tramite carta di credito e allo scoperto di conto corrente.
