ROMA - Pillola anticoncezionale, questa sconosciuta. In Italia solo il 16,2% delle donne la usa. Uno dei dati più bassi nei Paesi dell’Unione Europea. Troppi, ancora, i pregiudizi. Si dice che aumenta il rischio di tumore, che fa venire la cellulite e riduce la fertilità. Tutto falso. Anzi…
La Società Italiana della Contraccezione sottolinea come il primo falso mito da sfatare è l’effetto cancerogeno della pillola contraccettiva. Non solo non esistono prove che la pillola provochi il cancro, ma i dati disponibili indicano che la pillola è utile per prevenire il tumore dell’ovaio, quello più letale, difficile da diagnosticare in tempo e difficile da sconfiggere.
Contro il tumore all’ovaio, invece, la pillola dimezza il rischio, soprattutto se viene assunta in modo continuato e prolungato. Le possibilità di ammalarsi di questo tumore, dice una ricerca pubblicata su Lancet, si riducono del 20% ogni cinque anni di utilizzo della pillola.
E l’effetto protettivo degli estro-progestinici resta valido anche 20 anni dopo l’interruzione, sottolinea una meta-analisi di diversi studi pubblicata sul British Medical Journal.
Da sfatare senza ombra di dubbio la credenza che la pillola faccia ingrassare o faccia venire la cellulite: non interferisce né sulla crescita né sul metabolismo. Quindi se si mettono su dei chili di troppo la colpa non è certo di questo metodo contraccettivo.
Per quanto riguarda l’unica vera controindicazione, il rischio di trombosi, è vero che la pillola aumenta il rischio, ma in percentuale minima. L’incidenza normale della trombosi è di due donne ogni 10mila, sottolinea Annibale Volpe, presidente della Società di Contraccezione, intervistato dalla Stampa.
“L’incidenza di trombosi tra chi prende la pillola oscilla tra i cinque e i 12 casi ogni 10mila. Siamo su cifre ancora molto basse, cinque-sei volte inferiori a quelle che riguardano le donne in gravidanza. In compenso la pillola è efficace come cura (e in futuro forse come prevenzione) per l’endometriosi, una patologia che colpisce una donna su 10, tre milioni solo in Italia”.