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Pillole di Recensioni #3

Creato il 30 aprile 2014 da Leggiamo
Facevo una considerazione. Con la rubrica sul tour della mia libreria chiacchiero dei libri che ho amato e conservato e di quelli che ancora devo leggere, con pillole di recensioni invece vi parlerò soprattutto dei libri che ho sfrattato da casa e che quindi non mi sono piaciuti. Non è una regola, non ho recensito tutto quello che ho letto, però stilando una piccola lista mi sono accorta che i titoli "cordialmente odiati" battono spudoratamente quelli "incondizionatamente amati".
Ma servono anche le critiche, vero?
I voti prendeteli sempre con le pinze, la mia memoria di sicuro non mi permette di soppesare le sfumature. Forse un semplice "promosso" o "bocciato" mi avrebbe facilitato il compito, ma allo stesso tempo mi sembrava troppo riduttivo.
PAURE di Catherine Coulter
| Harlequin Mondadori, 1995 | titolo originale Beyond Eden |
Pillole di Recensioni #3Benché segnata da una terribile esperienza avuta nell'adolescenza, benché odiata dal padre e derisa dalla sorellastra Sydney, Lindsay Foxe ha saputo rifarsi una vita.
Da brutto anatroccolo si è trasformata in un'abbagliante bellezza fotografata su tutte le riviste di moda, e vive del suo lavoro di modella.
Se qualche volta la solitudine le pesa, cerca di non badarvi. Sa che la sua paura degli uomini è inguaribile e si è rassegnata.
Ma ecco comparire nella sua vita Taylor, un affascinante ex-poliziotto comprensivo e rassicurante.
Lindsay cerca di resistere all'attrazione che prova per lui, ma ormai qualcosa è cambiato nel suo animo: riuscirà a nascondergli il suo segreto?
Voto:Pillole di Recensioni #3Pillole di Recensioni #3Pillole di Recensioni #3Pillole di Recensioni #3Pillole di Recensioni #3
Nonostante Imparare l'amore sia stato terribile e Il Castello dei Nightingale nulla di eccezionale (o viceversa? Va be', bocciati tutti e due senza pietà), questo libro ha impedito che Catherine Coulter entrasse nella mia "w.c. list" con tanto di scettro e corona.
Possibile che un'autrice possa cambiare stile così drasticamente a seconda di cosa scrive??? Mi verrebbe da dire di no, ma a questo punto credo che la risposta possa essere sì.
Spiego. Per quanto nei romanzi mi piaccia l'uomo bastardo e geloso ho sempre odiato i suoi protagonisti, perché oltre che avere le suddette caratteristiche brillavano per stupidità. Ma una stupidità degna solo di un cerebroleso, giuro. In Paure abbiamo invece un essere finalmente umano che si lascia andare addirittura a picchi di mielismo che obiettivamente avrei evitato, ma visto il grezzume a cui mi aveva abituata la Coulter sono rimasta piacevolmente colpita dal cambiamento. Avrei anche evitato di appiccicare addosso alla protagonista una iella che più nera non poteva essere, ma in fondo le sfighe mi piacciono pure quindi va bene così.
Il difetto più lampante è la parte thriller davvero povera, ma è una costante dei romantic suspense, e dobbiamo imparare a conviverci. Comunque per questa volta non tiro lo scarico, la Coulter è salva!
HOTEL TRANSILVANIA di Chelsea Quinn Yarbro
| Gargoyle, 2005 | pag. 348 | € 16,50 | saga del conte Saint Germain #1 |
Pillole di Recensioni #3Parigi, 1743. Nobiluomo, avventuriero, spia, alchimista, il Conte di Saint-Germain è tutto questo ed anche qualcosa di più... una creatura della notte, un non-morto, un vampiro! Ma quando la giovane Madelaine de Montalia si trasferisce a Parigi per rifinire la propria educazione, viene insidiata da mali ben peggiori e sarà proprio Saint-Germain ad ergersi a suo protettore, affrontando un'arcana cospirazione ordita da poteri infernali. Combinando l'erotismo tenebroso del Vampiro con il fascino dell'avventura romantica, Chelsea Quinn Yarbro inaugura con "Hotel Transilvania" la saga del conte di Saint-Germain, l'eroe tormentato che riscatta il suo fato oscuro combattendo per amore e per onore.
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Hotel Transilvania è un po' horror, un po' rosa, un po' avventuroso, un po' paranormale, ma soprattutto... non è proprio niente di che.
Nemmeno il fascinoso Conte di Saint Germain salva il libro che poi... "fascinoso", ne vogliamo parlare? Viene descritto come un uomo basso (era alto nell'antichità, ma ora, nel '700 è un tappo, e se tanto mi da tanto in futuro sarà considerato alla stregua di un nano...) con mani sottili e affusolate, piedi piccoli, per fortuna non è pure gobbo o sarebbe stato la fotocopia di Andreotti. Eppure ammalia tutti e sapete perché? Ma ovviooo, perché è un vampiro!
Di tutto il romanzo salvo solo l'ambientazione e l'atmosfera (subisco il fascino delle bettole, dei locali malfamati e delle sette sataniche, lo ammetto Pillole di Recensioni #3), ma la storia è banalissima, le descrizioni povere di aggettivi e la psicologia dei personaggi è affidata alla fantasia del lettore.
Insomma, avete presente i vampiri della Rice? Ecco, questi sono i nipoti dei prozii di secondo letto partoriti per sbaglio. Chiaro?
Alla prossima!

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