Pillole di recensioni: Tua (Claudia Piñeiro), Questione di cuore (Carmen Bruni)
Creato il 06 marzo 2015 da Mik_94
Titolo:
Tua
Autrice:
Claudia Piñeiro
Editore:
Feltrinelli
Numero
di pagine: 142
Prezzo:
€ 10,00
Il
mio voto: ★★★½
La
recensione: Avevo una scaletta rigidissima di letture da portare
a termine. Avevo numerato i miei libri in base alla precedenza e in
stanza avevo un comodino che era un po' un campo di battaglia, un po'
un podio. A casa. E mi mancavano un centinaio di chilometri ancora
per tornarci. Finito un esame importante, con la valigia quasi vuota
e il Kindle a portata di mano, aspettavo in stazione l'arrivo del
treno; mi annoiavo. Il cellulare carico, anche se io il cellulare lo
uso poco e non so che farci, e quel Kindle su cui avevo finito di
leggere la Mazzantini. Marchingegno che accendo di rado, ma che mio padre, al contrario, apprezza parecchio: tra i titoli caricati da lui, anche questo Tua,
che puntavo da quand'è uscito
ma che non ho mai comprato in versione cartacea. Caro, con poche pagine.
L'ho iniziato dicendomi: “è
giusto per passare il tempo, poi a casa lo mollo e passo ad altro.”
Questo giallo argentino che non
era tra le mie priorità non accetta di essere piantato in
asso. Ti perseguita come un'amante abbandonata. L'ho
iniziato e finito in giornata. Scattante, gustoso, elegante.
Divertentissimo. La Piñeiro
nasconde un colpo di pistola tra i rossetti e un cadavere in un
matrimonio a senso unico, in cui l'amore è finito, le figlie
disprezzano i genitori, ma le mogli – pazienti e naturalmente
fiduciose – aiutano i mariti con le macchie di caffè sulle camicie
e con quelle di sangue sul completo buono. Inés, casalinga disperata
e donnicciola servizievole, ha una cultura di
polizieschi televisivi e la propensione a mettere tutto in ordine:
non dev'esserci uno spillo fuori posto, figuriamoci un'altra donna –
o due, addirittura? - tra moglie e marito. Raccontato in parte da
lei, con tanto di pratici schemi e di diagrammi, proprio come ha
visto fare ai serial killer negli sceneggiati, e in parte
originalmente costituito dalle conversazioni telefoniche della
problematica figlia minore, Tua scivola
libero e fluido come in un tango,
intrigando grazie a un'improbabile “signora ammazzatutti” - la
citazione del film di Waters non è puramente casuale – e a un
intreccio accattivante e elementare, armato di colpi di scena ad
effetto e sorrisi acidi. Una commedia nera molto piacevole,
scritta come se si fosse a teatro e come se tenere insieme i pezzi di
un matrimonio tradito fosse missione impossibile, al pari del delitto
perfetto.
Titolo:
Questione di cuore
Autrice:
Carmen Bruni
Editore:
Fabbri “Life”
Numero
di pagine: 275
Prezzo:
€ 15,90
Data
di pubblicazione: 12 Marzo 2015
Il
mio voto: ★★
La
recensione: Vorrei essere conciso ed indolore. Non ci giro
attorno, perché quando un libro non mi piace tendo a straparlare. Non era
nei miei piani leggere Questione di cuore. Non è il mio
genere e l'esordio della Bruni, purtroppo, non è l'eccezione alla regola. Non sono fortunato con gli
appuntamenti al buio e non saprei definire altrimenti le circostanze
che mi hanno portato ad avvincinarmi a questo romanzo. Per quell'esperimento della
Fabbri di cui vi parlavo, avevo scelto la ristampa della Hoover e avevo dovuto
abbinarla a questo. La prima parte dell'esperimento è andata. La
seconda, pur non pesandomi, meno: se Tutto ciò che sappiamo dell'amore scorre,
questo scivola via. Questione di cuore fila dritto e non resta impigliato da nessuna parte. Tutto gira intorno al cuore
– e al sole, e all'amore – e nei pochi angoli vuoti non c'è
spazio per il resto: un tema importante, un approfondimento psicologico, un
piglio originale. I personaggi, che vivono di pane e amore, appunto, ma di
fantasia neppure a parlarne, sono creature che si risvegliano dal
letargo nella stagione degli "accoppiamenti" e ogni pagina racconta di quello. Non c'è altro, non c'è stagione che preceda la loro eterna primavera. Giorgia e Alessandro vivono all'insegna dei loro
sentimenti, ma sotto le ali di Cupido si nasconde solo un amore fatto di tira e molla, che si diverte a complicarsi da sé. Non si
poteva neppure pretendere di più, ma la lettura si è rivelata carina, ma poca
cosa. Una commedia romantica che fa il verso a quelle americane. La protagonista, però, non è Bridget Jones: manca l'autoironia, si prende
tutto sul serio e una chiave più leggera avrebbe fatto bene,
aiutando il lettore a superare comprimari non sviluppati e
evitando che il tentativo di rendere profonda Giorgia fallisse. Il suo lui, una specie di Tronista della De Filippi, il pregiudizio comune – che
vuole quelli belli non troppo brillanti – lo sposa in pieno. L'uso
di un doppio punto di vista – funzionale come un paio di infradito
sotto il diluvio universale – non giova: l'autrice non sa gestirlo al meglio e Alessandro, irruento e burbero,
appare come il tipico maschio alfa che vuole farla addosso a lei per
segnare il territorio. E lei, più utile e servizievole
della ruota di un furgone in doppia fila per un cane pastore, è scodinzolante e tutta contenta. Non ci sono castronerie, passi degni di ilarità; nulla di
tutto questo, giuro. Si legge. Ma c'è un qualunquismo che non permette che niente
rimanga impresso. A mancare è lo scarto che lo renda non
un romanzo rosa come tanti. Non c'ho visto niente di che, compreso il
motivo che ha spinto un buon editore a portare in libreria in versione cartacea una
storia piccola, nata su Amazon e che per me lì, a un prezzo contenuto ma giusto, o tra gli ebook della You Feel Rizzoli, sarebbe stata all'altezza della situazione. La fiaba più
bella rimane quella vissuta dall'autrice, del cui successo sono sinceramente contento,
ma, nonostante un buon lavoro di editing – ho letto passi della
precedente versione a dir poco improponibili –, è il
tocco magico che latita.
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