Ok, dopo un certo numero di post semi-seri è giunto il momento di scriverne uno “cialtrone”.
Allora, ormai credo che sia chiaro a tutti che sono toscano, i più perspicaci avranno capito anche che vivo in provincia di Livorno. Ebbene, questo post vuole essere un omaggio alla mia città/provincia, perciò ho deciso di aumentare le vostre conoscenze culturali illumiandovi su alcuni pittoreschi modi di dire che potrebbero tornarvi utili nel caso vi capitasse di passare da queste parti. Detto in altre parole vi sto fornendo una mini guida per evitare perculeggiamenti trovandovi a parlare con qualche indigeno di queste zone.
Innanzi tutto, in queste zone evitate assolutamente di “parlare bene” degli abitanti della provincia di Pisa, diciamo che…non corre buon sangue (per usare un eufemismo), in campo culinario potete andare sul sicuro ordinando un bel piatto di cacciucco e poi andare dal Civili (locale che ha fatto la storia di questa città) e ordinare un ponce. Ecco, dopo evitate di guidare e di accendervi una sigaretta…se non ci credete…provate pure, infine c’è un luogo di culto da visitare assolutamente:i 4 mori, monumento di dubbio gusto a cui nessuno sa dare un significato preciso, ma ormai c’è e buttarlo via non è il caso.
Premetto che evitare di essere scurrile sarà una bella faticaccia. Da queste parti non siamo molto raffinati, sono luoghi popolati da gente semplice che va a prendere l’aperitivo col trattore. Ah, dimenticavo, scriverò in dialetto e metterò accanto la traduzione. (forse) Ok,ci provo,auguratemi buona fortuna.
- Sei simpati’o come un gatto attaccato a’ ‘oglioni – La tua antipatia mi sta enormemente infastidendo.
- Si stava meglio quando si cenava co’ la paglia delle seggiole – Si stava meglio quando si stava peggio (un classico) spesso accompagnato da: “quando c’era Lui, caro lei…” il “lui” in questione è uno dei più famosi dittatori italiani, no…non quello contemporaneo…l’altro.
- A entrà son zucchini a uscì son coomeri – ( coomeri = cocomeri/angurie) si dice riferito ad una situazione apparentemente facile da gestire che poi invece si rivela altamente impegnativa. (l’orfizio di entrata e (soprattutto) quello di uscita credo siano chiari a tutti)
- Se le maiale volassero a te ti darebbero da mangià con la fionda – Se le fanciulle di facili costumi avessero il dono della levitazione, le altre persone ti lancerebbero il cibo tramite una piccola arma da lancio manuale.C’è anche una versione, per così dire, maschile:”se i cornuti volassero sarebbe sempre nuvoloso”.
- Ma vòi insegnà a babbo a pipà? – non vorrai mica istruire tuo padre circa l’atto del concepimento?. Di solito si usa in presenza di una persona che pretende di insegnarti qualcosa di cui tu sei già docente universitario.
- Vento di ponente: acqua fino a ‘oglioni e pesci niente. – Quando spira il vento di tramontana, il livello dell’acqua si alza e l’incauto pescatore potrebbe ritrovarsi con i genitali sommersi, del tutto o in parte, e con nessun pesce catturato.
- Conti vanto ir 2 di brisca – (vanto=quanto) Il tuo potere decisionale è praticamente nullo. Durante una partita, con il 2 di briscola non ci prendi neanche il biglietto del tram.
- Tutto fà, disse quello che pisciava in mare – ho cercato di dare il mio contributo, anche se piccolo. Puo’ essere anche usato nella versione “meglio poco che niente”.
- Te voi mangià l’ovo in culo alla gallina – (voi=vuoi) Tu sei troppo impaziente, i risultati arrivaranno, ma devi sapere aspettare.
- Brutta di viso ma sotto ‘r paradiso. – Dicesi di donna dai lineamenti poco piacenti, presupponendo che per bilanciare la cosa, la natura l’abbia dotata di fascino in zone meno visibili.
- Meglio lei ignuda ‘he te vestit’ a festa! – E’ piu piacevole alla vista il corpo desnudo di quella fanciulla piuttosto che il tuo con abiti eleganti.
- A Livorno, ‘r peggio portuale sona ‘r violino ‘o’ piedi.- A Livorno, siamo tutti veramente raffinati, basti pensare che il portuale più indecoroso suona il violino con gli arti inferiori.
Boia dhe bimbi, io c’ho provato, spero d’esse stato un ber ganzone. Che qui…un si frigge mi’a coll’acqua (questa era per i miei amici livornesi che sicuramente mi faranno un sacco di critiche…)
Per terminare l’opera vi invito a consultare il vocabolario livornese, edito in tutte le lingue del mondo e la leggenda narra che abbia venduto un paio di copie in più della Bibbia, ma non lo dicono in giro per timore di ritorsioni da parte di qualcuno in alto….molto in alto.
Infine vi invito caldamente ad allargare a gustarvi questa canzone de “i Licantropi”, probabilmente capirete “il giusto”..che forse è anche meglio così. Comunque se siete curiosi…son qui per rispondere a tutte le domande.
Naturalmente mi aspetto un lauto compenso dalla pro-loco livornese.