Il nemico del comunismo non è il capitalismo; anzi Engels, in un suo articolo pubblicato sul giornale « Neue Bruxelles » del 23 gennaio 1848, scriveva:
Continuate pure a lottare coraggiosamente, cari signori del capitale. Per ora, abbiamo bisogno di voi, anzi perfino del vostro dominio. Voi dovete togliere di mezzo i resti del Medioevo e la monarchia assoluta; dovete distruggere il patriarcalismo; dovete centralizzare, dovete trasformare tutte le classi meno ricche in veri proletari, in reclute per noi; mediante le vostre fabbriche e le vostre relazioni commerciali, dovete fornirci la base materiale, necessaria al proletariato per la sua liberazione. Come mercede, vi sarà concesso di regnare per un breve tempo (…); ma non dimenticatelo: il carnefice sta dietro la porta ad aspettare »
Poco prima, il grande statista cattolico spagnolo Donoso Cortés metteva a punto il programma comunista.
Prima condizione è che la rivoluzione, dopo aver dissolto la società, disarmi gli eserciti; seconda, che il socialismo, eliminando la classe dei proprietari, faccia estinguere il patriottismo che non può esistere in ceti diseredati; terza, che si realizzi definitivamente la potente federazione di tutti i popoli slavi sotto l’influenza e il patrocinio della Russia. Orbene, quando in Europa non ci saranno piú eserciti, perché congedati dalla rivoluzione; quando in Europa sarà scomparso il patriottismo, perché spento dal socialismo; quando all’Oriente d’Europa si sarà realizzata la grande federazione dei popoli slavi; quando in Occidente ci saranno due eserciti, quello dei diseredati e quello degli sfruttatori, suonerà nell’orologio dei tempi l’ora della Russia e il mondo assisterà al piú grande castigo di cui si abbia memoria » (Donoso Cortés, Obras Completas, Madrid 1946, vol. 2°, p. 311).
Di Donoso Cortes leggi: “Essays on catholicism, liberalism and socialism : considered in their fundamental principles (1879)“
Dinnanzi al programma comunista di conquista del mondo non si schiera il capitalismo, ma Hitler.
Aiutato dal capitalismo anglo-americano il comunismo sovietico, mentre sta per essere annientato dalle truppe naziste, si salva, quindi supera la sua seconda crisi economica e la fame (la prima volta era stato pure salvato, al tempo di Lenin dal capitalismo anglo-americano), e riorganizza i suoi quadri; quindi col denaro sottratto agli operai (che è il triplo di quello che Marx e Lenin dichiarano rubato ai medesimi dai capitalisti) fa le scuole di partito, mediante le quali forma i suoi propagandisti; con le piú raffinate tecniche psicologiche li prepara a saper sobillare i lavoratori, a saper organizzare gli scioperi, gli aumenti selvaggi di stipendi, onde rovinare e far fallire le industrie, aumentare la disoccupazione, l’inflazione e il malcontento e preparare la strada al comunismo; contemporaneamente con le scuole della rivoluzione prepara i terroristi a saper fare i sequestri, le rapine, gli omicidi, a saper diffondere il senso d’insicurezza, a saper scatenare le guerriglie, le rivoluzioni e a fare i colpi di stato.
È cosí che il comunismo, pur non essendo riuscito in nessuna nazione con libere elezioni a conquistare il potere, è riuscito a conquistare i Balcani, la Cina, Cuba, il Vietnam, la Cambogia, il Laos, l’Etiopia, il Monzabico, l’Angola; ed è cosí che si sta preparando al dominio mondiale.
Per il resto tutti conosciamo la lotta accanita, sia sanguinosa, sia didattica, del comunismo per distruggere completamente ogni fede, particolarmente la Chiesa Cattolica. Il mezzo principale, se non unico, del Comunismo per raggiungere il potere, mantenerlo e per estenderlo è la disinformazione, ossia l’occultamento delle proprie malefatte, e la menzogna organizzata. Dice Solgenitsin:
Chiunque fa della violenza il proprio metodo di governo deve per forza ricorrere alla menzogna come copertura ».
Di ciò ha fornito un’ennesima prova nel Convegno di Parigi del dicembre 1984 la giornalista Claire Sterling producendo la documentazione raccolta in anni di ricerche sull’origine sovietica dell’attentato di Alí Agcià a Giovanni Paolo II e rilevando le manovre del Governo sovietico ad opera di killer, diplomatici, di agenti per eliminare lui fisicamente e per dare e far dare altre versioni dei fatti. L’ultima arma del Comunismo: la pace.
Tratto da: “L’ultima Battaglia” di padre Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)