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Anche se non era in 3D non importava perchè le immagini arrivavano comunque.
Scrivendo il post per il secondo anniversario della morte di Pina Bausch (clicca qui) ho scoperto per caso dell'esistenza di questo film. Wim Wenders pensava da tempo di realizzare un film su Pina Bausch e ciò è sembrato possibile grazie al 3D che, caso più unico che raro, non è utilizzato per un film di cassetta.Ma Pina Bausch è morta il 30 giugno 2009 all'improvviso e alla fine come successe con Parnassus-l'uomo che voleva ingannare il diavolo di Terry Gilliam, si decise di andare avanti.Quello che doveva diventare un film realizzato insieme è diventato un suo memoriale.Così nel film ci sono anche le testimonianze dei suoi danzatori. con le loro stesse voci sottotitolate.
Ognuno ricorda la sua Pina, la sua esperienza con lei, come è stato averla come coreografa e anche se i danzatori sono di diverse nazionalità, tra i quali un'italiana, si può capire come il modo col quale hanno percepito Pina è sempre lo stesso: una Pina intensa, penetrante e gentile.
Questo film fa parte della categoria documentario eppure è molto di più, questo film mostra.Io lo ritengo un autentico film visionario: abbandonata nel piacere della danza, mi lascio travolgere da quei corpi, da quell'intensità, dalla tensione e distensione che c'è in ogni passo, in ogni gesto.Non è solo danza, ma anche teatro: i luoghi non usuali per delle rappresentazioni di ballo lasciano spazio a storie di umana comprensione.L'attenzione per i colori, per il loro accostamento e quello per le luci fa il resto.Penso che anche chi non è appassionato di danza può lasciarsi incantare da questi movimenti perché sono reali, odierni anche se esaltati.
Balliamo, balliamo. Altrimenti siamo perduti.Questa frase di Pina Bausch viene ripetuta continuamente eppure loro nella danza si perdono, ma non perdono il contatto con la vita.Questo film è uno straordinario omaggio alla vita con tutti i suoi molteplici aspetti.
Quello che Pina ha lasciato, quello che Pina è stata ce l'abbiamo di fronte agli occhi e di questo dobbiamo solo ringraziarla.
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