Mauro Laggiard, settantaduenne, è stato assalito ed ucciso da una tigre che accudiva, presso l’ex Parco Ornitologico Martinat di Pinerolo, in provincia di Torino. Insieme alla moglie, Carla Agosteo, aveva scelto di vivere in una roulotte della riserva, proprio per non abbandonare le tigri ed un leopardo.
Recentemente, era stato richiesto l’intervento dell’Asl per verificare che gli animali si trovassero in salute. I controlli sono risultati favorevoli, pertanto la coppia era riuscita ad opporti allo spostamento degli animali. Il tragico incidente di questa sera, nell’oasi vicina a San Pietro Val Lemina, potrebbe essere avvenuto mentre Mauro Laggiard portava cibo alla famiglia di felini.
Saranno le autorità a chiarire le dinamiche del caso e intanto, Thomas Bottello, Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Torino, ha spiegato ai giornalisti: «Le tigri non smettono mai di essere felini con una grossa aggressività, anche se vengono trattati bene e anche se in cattività da molto tempo, possono interpretare anche solo un gesto inusuale, un odore, come un messaggio specifico e andare all’attacco. La situazione nel vecchio parco tigri di Martinat, a Pinerolo, è in effetti delicata. Da anni si cercava una soluzione. Il problema è che la vittima era il proprietario degli animali che li aveva sempre gestiti a modo suo permettendo anche che si riproducessero, per cui è sempre stato difficile interagire con lui in modo definitivo. L’ultimo incontro con il sindaco di Pinerolo e i responsabili della Asl locale aveva cercato di mettere un punto a questa storia. Laggiard era già stato ferito, anche gravemente e più volte, dalle sue tigri, ma aveva sempre cercato di spiegare quei fatti in qualche modo. Una volta disse ai medici che lo avevano soccorso che era stata colpa sua, perchè aveva messo un profumo e una tuta diversi e che non aveva permesso alle tigri di riconoscerlo».