Come vi ho raccontato in precedenti post, Pink in Good è una iniziativa che vede coinvolti la Fondazione Umberto Veronesi e diversi brand tra cui Douglas, in una capillare campagna di sensibilizzazione per la prevenzione del tumore al seno.
Lo scorso 23 ottobre, presso il punto vendita Douglas sito in Porta Venezia, Silvia Restelli, ricercatrice sostenuta dalla Fondazione Umberto Veronesi Presso SEMM (Scuola Europea di Medicina Molecolare) e Valentina Mingers (portavoce Douglas), hanno risposto alle domande di blogger e giornalisti, per illustrare il progettoPink is Good, ma anche per dare delucidazioni riguardo ad un argomento così delicato come il cancro del seno.
Il video che vedete in questo articolo è stato realizzato durante le interviste. Mi piace molto l'idea che sia stato prodotto con la tecnica di in video clip, quindi scorre velocemente seguendo le battute della musica.
Avevo posto diverse domande a Silvia Restelli, riguardo all'insorgenza del tumore del seno e la giusta prevenzione. Più che un'intervista, la nostra è stata una piacevole conversazione, informale, tanto che abbiamo quasi subito dimenticato la presenza della telecamera (quasi). Condivido con voi, i punti salienti della mia intervsita:
-Che cosa è un tumore?
Un tumore, è un agglomerato di cellule, che per ragioni sconosciute iniziano a dividersi senza alcun controllo. Da questo primo ammasso, che può generarsi in qualunque parte del corpo, possono staccarsi delle cellule, che attraverso il circolo sanguigno, raggiungono altri distretti, anche lontani dal focolaio principale, dando origine alle metastasi.
-Ci sono dei fattori che possono influenzare la comparsa di un tumore?
Si. Uno stile di vita sedentario, la mancanza di sport, un'alimentazione scorretta ricca di grassi, il fumo, l'alcool, il sovrappeso, sono tutti fattori che possono facilitare l'insorgenza di un tumore.
-Quali sono i sintomi più comuni, che dovrebbero allarmarci sulla comparsa di un tumore al seno?
Innanzitutto ogni donna deve conoscere perfettamente il proprio corpo. Non bisogna avere paura di toccarsi e di guardarsi attentamente allo specchio, poiché ogni cambiamento può essere un sintomo. Se sul seno compare uno strano effetto a buccia d'arancia, oppure se al tatto si sentono dei noduli, o se i capezzoli secernono delle secrezioni o addirittura sangue, sono tutti sintomi allarmanti. Ma lo scopo della divulgazione della consapevolezza del proprio corpo e dell'autopalpazione, è proprio quello di far si che non si arrivi alla manifestazione dei sintomi, poiché il sintomo è successivo alla formazione del tumore. Fare prevenzione vuol dire proprio, precedere la malattia oppure fermarla quando è ancore in fase precoce, perché in questi casi la percentuale di successo nella guarigione è molto più alta.
-Anche un disturbo legato alle ascelle può essere un campanello di allarme?
Se si avverte dolore o fastidio alle ascelle, può essere un sintomo preoccupante, poiché significa che il tumore ha già lasciato il focolaio principale.
-Esiste una familiarità della malattia, un gene che si eredita...
Purtroppo si, BRCA1 e BRCA2 sono i geni coinvolti nell'insorgenza del tumore del seno e dell'ovaio. Se questi geni sono alterati, non regolano in modo adeguato la corretta proliferazione e crescita delle cellule della mammella e dell'ovaio. Nel caso in cui, parenti stretti di primo grado, tipo la madre, la nonna o le zie, abbiano manifestato il tumore al seno, è opportuno eseguire uno studio di questo gene, è sufficiente un semplice prelievo di sangue. Le donne portarici di mutazioni in questi geni, hanno una elevata probabilità di sviluppare il cancro al seno nel corso della loro vita.
-Infatti è recente la notizia della famosa star hollywoodiana, Angelina Joilie, che ha asportato entrambe le mammelle, poiché ha scoperto di avere una mutazione nel gene che determina la comparsa del cancro del seno.
Si tratta di scelte molto personali, comunque la probabilità che insorga la malattia non è da sottovalutare.
Questa conversazione mi ha spinto a cambiare le mie abitudini e soprattutto a dedicare più attenzioni all'osservazione e alla palpazione del mio corpo. Spesso le mie giornate scorrono così velocemente, da non rendermi neanche conto che è già tarda sera ed è arrivata l'ora di mettere a riposo il cervello. Dal lunedì, improvvisamente è venerdì...e poi è ancora lunedì, perché il fine settimana dura un battito di ciglia! L'autopalpazione è un gesto, da ripetere a scadenza mensile, che può salvare la vita, quindi ho deciso che questo atto, dovesse diventare una routine, alla pari di altre sicuramente meno importanti!