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PinkDino goes to Ammerega

Creato il 01 giugno 2012 da Valef
E, come spesso mi piace cominciare, alle volte ritornano.Alla fine siete riuscite nel vs. perfido intento: fintanto che non ho sfornato questo post, mi sono sentita una caccola vagante attanagliata dai sensi di colpa.Per cui eccovi il post americano, opportunamente tagliato dei pezzi "inutili", tipo foto di gite culturali e scorci artistici (che tanto non so fare).Io, poi, con la mia proverbiale fortuna e bravura, saprei riprendere solo un trash bin.Quindi parleremo pressochè esclusivamente di acquisti, conditi da pochi aneddoti. Contente?
Nella Big AppleAbbiamo scarpinato come delle ossesse.Ma talmente tanto che a mia mamma sono venute due fette come frittelle.Per forza: da donna ancorata al tacco quale è, ha pensato di portarsi dietro, a titolo di scarpe più comode, un paio di vecchie barche tacco 6.Talmente comode che, il giorno della visita al Met, abbiamo minacciato di farle fare la visita su una weelchair.Ha smesso subito ogni genere di lamentela, dichiarando che non fosse il caso di farsi vedere così in pubblico.Abbiamo provato a dirle che NY non è esattamente Zocca, provincia di Modena, ma mia mamma è una donna all'antica. Non si sa mai chi puoi incontrare.Il suo senso dell'onore e della reputazione non hanno, quindi, ceduto.
PinkDino goes to AmmeregaUnica menzione alla ns. guida, simpatica intrallazzona colombiana, nonchè cittadina newyorchese da vent'anni. Il giorno della visita al Met, forse in onore del Met Gala appena celebrato, si è presentata vestita integralmente da rana.   Non scherzo: in mezzo allo spiazzo antistante il Met, si vedeva solo lei, la guida, tutta di verde vestita.   Non ha dimenticato nessuna sfumatura del verde marcio, nemmeno gli stivali che uso per andare nell'orto.   Veramente, portava un paio di stivali di gomma verdi, da giardiniere. E non pioveva nemmeno. Sora Miuccia deve essersi ribaltata da qualche parte, ovunque fosse in quel momento.
Comunque, i luoghi visitati e/o da me ripassati dalla scorsa visita: 
PinkDino goes to AmmeregaDay one: Brooklin (parte residenziale figa, case alla Carrie Bradshaw care come un rene), il caro omonimo ponte, il financial district, il toro (i cui attributi non si possono più toccare), Harlem (con una capatina all'Apollo Theater), Central Park (nel tentativo di ritrovare il castelluccio qui), un pò di Fifth Avenue (parte residenziale alla Charlotte York).
Day two: acquisti Per far contenta mammina, abbiamo visitato le hall del Waldorf e del Plaza.Per il resto, è stato solo uno scorrazzare su e giù per la Fifth Avenue e dintorni, più una visitina d'obbligo alla chiesa dei Kennedy, St. Patrick (che mammina ama, insieme a tutte le altre storiche famiglie del gossip internazionale).Ho visitato anche una specie di outlet multimarca, Century twentyone.Tra le varie firme, Diane Von Furstenberg, Calvin Klein e anche tanta fuffa.Ma, se si ha un pò di santa pazienza, dal marasma può saltar fuori qualche perlina.Ho tentato di portarmi a casa un vestitone della Diane che, sulla carta, pareva molto valido.Peccato che addosso mi stesse bene quanto un mix tra un tendone del circo ed una meringona.E c'è forse mai il bisogno di sembrare più grasse?
Ma mi sono così rifatta: 

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deco in vernice nera, ballerine modello Reva color corallo, bauletto deliziosamente blu avio come la Miu Miu che bramavo

Come noterete, abbiamo praticamente saccheggiato il negozio della Tory sulla Fifth.Il negozio della Tory, da fuori, non ispira nulla di speciale. Una porta aranciata molto sobria, non si intravede nulla dell'interno.Dentro, un piccolo paradiso: un appartamento a 3 piani, uno più bello dell'altro, in stile barocco. Un tripudio di immensi bouquet di peonie sparsi ovunque.Solo peonie rosa, enormi, non una foglia. Hanno praticamente fatto fuori una foresta di peonie.Ma l'effetto complessivo è alquanto figoh e la mercanzia è piuttosto belloccia.
Ho poi imparato che non si può vivere per sempre sul tacco 12.Alla mia età, ci vuole anche il più sobrio tacco 8 qui sotto.Forse ci riesco ad andare anche in udienza, senza dover sempre ripiegare sul mezzo tacchetto da nonna che mi uccidete senza pietà tutte le volte. Fate attenzione perchè queste scarpe sono molto, ma molto permalose davanti alle critiche  
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dettaglio del baulettino che amo molto
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e poi, come vi avevo anticipato, un giretto da J. Crew non potevo non farlo..mi mancava una mariniere bianca e nera un pò più seria
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Day three: Metropolitan all day long praticamente, dopodichè partenza verso..
BostonA Boston non c'ero mai stata prima d'ora.Boston non è meno figa di New York. Cioè, NY è unica nel suo genere: sa essere un casino folle, ma è anche piena di zone superordinate e curatissime e inaspettatamente sileziose ed amene.Boston è molto meno caotica, ma è ugualmente incantevole. Boston è una città che se la tira parecchio: è snob, è inequivocabilmente chic, ci sono delle case e dei supermercati da urlo (perchè io vi dica di questa faccenda dei supermercati, non lo so, ma sono tutto un tripudio di piramidi regolarissime di carote, tutte sistemate dalla parte del sedere e così melanzane e pomodori, inoltre le mele sono talmente lustre che ho il serio dubbio che le lucidino ad una ad una. L'Esselunga al confronto è da barboni).Boston è ordinatissima, fioritissima e curatissima.Persino i Chipmunk si muovono in silenzio e con calcolo, senza sciupare le aiuoline.Se ci mettiamo poi il fatto che ho rischiato di trovarmi 3 "fidanzati" in una sera, guadagna un altro punto in più.Ho rifiutato, nell'ordine, un giovincello di 23 anni (cui ho suggerito di guardarmi seriamente in faccia, molestare una che potrebbe essere sua sorella maggiore non è carino!), un uomo enorme con camicione a quadretti che brandiva una birra ed un uomo nero ancor più gigantesco.Qui non so come sia potuto accadere: ballavo tranquillamente quando, nel giro di mezzo secondo, non so come, mi sono ritrovata mano nella mano con questo qui, mi giro e vedo sta colonna nera, io e lui, manina nella manina come i bimbi all'asilo.Sono fuggita danzando, fingendo indifferenza. Credete che gli abbia spezzato il cuore e che sia tornato a sfogliare margherite?
Le ciofeche da Boston: 

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maglioncino blu Ralph Lauren, ton in cotone e seta di marca che non conosco

ho ceduto al salmone neon, ho sperato nella mia incoscienza di potermelo mettere come top sotto una giacca.. sono matta, vero? la mutanda la metto al gatto se mi dite che posso usarlo come sottogiacca

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qualche ciofeca da Victoria's secret ci vuole sempre


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E basta, credo che questo post faccia un pò lezzo.Visto che mi avete un pò costretta, qualunque vacanza voi facciate in futuro, verrò anche io a batter cassa, sappiatelo. E romperò molto. Comunque, se potessi, partirei anche .. 3 minuti fa (e non è detto che ad agosto non si ripeta)

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