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PINkKERMESSE - ore14,45: TRADURRE L'AMORE

Creato il 26 maggio 2011 da Francy

14,45 - 15,30Tradurre d’amore: l’arte di ricreare un romanzo  SALA  B - Hanno partecipano: Simona Cives, Roberta Fabbri, Elisabetta Lavarello, Alessandra Roccato, Emanuela Velludo. Ha moderato: Ilide Carmignani
PINkKERMESSE -  ore14,45: TRADURRE L'AMOREDella Pink Kermesse del 21 Maggio 2011, organizzata a Milano dalla Harlequin Mondadori per celebrare il trentennale della vincente joint-venture, saprete già tutto sicuramente, altri ve ne hanno già parlato prima e meglio di e. Vorrei solo aggiungere che è stata, per ciò che mi riguarda, una giornata memorabile sotto molti punti di vista; ho conosciuto persone simpatiche ed intelligenti, mi sono divertita e ho vissuto un'esperienza davvero emozionante, oltre a rappresentare, per me, na novità. Cosa si può volere di più dalla vita? Gli argomenti trattati erano tutti di estremo interesse, ma uno di questi mi ha intrigata in modo particolare: si tratta di quello dedicato all'arte di tradurre un romance, benché si sia rivelato, purtroppo, davvero troppo breve, data la vastità della materia e la molteplicità degli aspetti in discussione.
 Qualche numero, giusto per rendersi conto di che cosa stiamo parlando: i titoli proposti annualmente da Harmony sono, al 99%, titoli tradotti (nella stragrande maggioranza dall'inglese), solo un misero 1% è stato scritto originariamente in italiano. Oltre 14.000 i titoli tradotti in 30 anni di attività, grazie all'apporto professionale di quasi 600 traduttori.
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Le prime considerazioni che saltano all'occhio riguardano i plateali cambiamenti avvenuti, in questi trent'anni, nello stile dei romance, nelle trame, nei personaggi e nelle ambientazioni. Prima di tutto le trame, nel corso degli anni, sono diventate molto più complesse, articolate e meno ingenue; i personaggi oggi sono decisamente più sfaccettati e meglio approfonditi da un punto di vista psicologico, di quanto non fossero all'inizio dell'avventura editoriale Harmony. In particolare, considerando i radicali cambiamenti subiti dal ruolo delle donne nella società odierna, quelli femminili si evidenziano oggi come personaggi veramente a tutto tondo, uno dei motori principali delle trame (non più e non solo a ruota del protagonista maschile) e le cui motivazioni vengono costantemente indagate ed esaminate. Le ambientazioni e le occasioni d'incontro tra i due protagonisti principali sono attualmente molto più varie, comprendendo, ad esempio, anche luoghi di lavoro, ristoranti, momenti di aggregazione sociale, insomma tutto ciò che richiama uno stile di vita più moderno e dinamico. In conseguenza di tutto ciò, le lunghe e ampollose descrizioni hanno ceduto spazio in favore dei dialoghi, sempre pungenti e spiritosi, mentre il ritmo s'è fatto più serrato e compatto. Una menzione a parte, infine, per le scene d'amore e di sesso, diventate preponderanti, anzi una colonna portante della storia: ove prima l'autrice glissava diplomaticamente, fermandosi iscretamente fuori dalla porta chiusa della camera da letto e affidando il sottinteso ai puntini sospensivi..., ora quei puntini vengono riempiti da situazioni sempre più sensuali ed esplicite che, per inciso, si verificano spesso anche in luoghi molto più azzardati di quello canonico. 

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In Italia, o comunque in Europa in genere, funzionano alla grande, oltre al classico romance storico (soprattutto Regency e medievale), il contemporaneo e, in questi ultimissimi anni, il paranormale. Pare che, invece, negli Stati Uniti il genere storico funzioni poco, probabilmente anche a causa di una scarsa dimestichezza delle lettrici con l'ambientazione storica stessa. Altri generi che vanno forte negli Stati Uniti, mentre da noi, praticamente, non hanno mercato, sono il genere Inspirational (a sfondo religioso), il genere Western e, per finire, le trame ambientate nei piccoli centri rurali e quelle dirette al pubblico afro-americano. In queste divergenze nelle preferenze delle lettrici, mi pare che si riscontri con chiarezza la profonda differenza socio-culturale che ci separa dal pubblico statunitense.  Per stessa ammissione delle traduttrici, i testi vengono "adattati" in italiano, cioè tagliati, quando si riscontrano troppe ripetizioni, per renderne più scorrevole la prosa, oppure corretti di sana pianta quando ci si imbatte in anacronismi storici, che le lettrici americane sembrano accettare più serenamente (o, forse, non li colgono?). Un esempio eclatante riportato riguardava, in un romanzo ambientato verso metà '700, un personaggio descritto come esperto nell'interpretazione di lingue e scritture antiche, come, ad esempio, i geroglifici e la lingua fenicia. Ora, una qualsiasi lettrice media italiana sa, a partire dalla quarta elementare, che i geroglifici sono stati interpretati da Champollion dopo il 1820, grazie alla stele di Rosetta; per quanto riguarda il fenicio, se l'autrice in questione l'ha tradotto buon per lei, perché da noi, in pratica, non ci hanno ancora capito una cippa lippa.
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Avendo iniziato di recente a leggere anche in inglese, avrei trovato estremamente interessante chiedere a delle traduttrici professioniste, ad esempio, in cosa consistano, di preciso, le ripetizioni a cui si riferivano e che tolgono scioltezza alla prosa e come si comportano quando s'imbattono in espressioni o frasi dialettali (in genere in cockney, il dialetto parlato dalle classi popolari londinesi), dal momento che tutte le espressioni dialettali, nelle traduzioni, sono da evitarsi. A dir la verità, ne avevo un mucchio di altre domande da fare, ma l'incontro è durato tre quarti d'ora d'orologio, dopodiché siamo state gentilmente congedate per mancanza di tempo. Data la netta egemonia del comparto traduzioni, come si evince dalle cifre in apertura di questo breve commento, avrei preferito fosse dato più spazio all'argomento, con anche maggiore attenzione all'aspetto tecnico della questione. Le organizzatrici hanno riconosciuto che la materia ha riscosso molto più interesse del previsto, prendendole in contropiede dal punto di vista organizzativo. Spero vivamente che questo evento venga organizzato nuovamente, diventando magari un appuntamento fisso e trovando così il modo di affrontare queste problematiche così interessanti. Questo, a mio parere, è stato l'unico piccolo difetto di un avvenimento altrimenti divertente, piacevolissimo e ottimamente pianificato.  
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COSA PENSATE DELLE TRADUZIONI DEI ROMANZI CHE LEGGETE? VI SODDISFANO? POTREBBERO PINkKERMESSE -  ore14,45: TRADURRE L'AMOREESSERE FATTE MEGLIO? COSA PENSATE DELLA PRATICA DI 'ADATTARE' IL TESTO ORIGINALE A ESIGENZE EDITORIALE O AI GUSTI ITALIANI? VI E' CAPITATO DI LEGGERE UN LIBRO IN LINGUA ORIGINALE E POI IN ITALIANO? AVETE NOTATO DIFFERENZE? LASCIATE I VOSTRI COMMMENTI.
 *ATTENZIONE*:ANCHE CHI LASCIA COMMENTI A QUESTO POST PARTECIPA ALL'ESTRAZIONE DEI CINQUE ROMANZI HARLEQUIN CHE METTIAMO IN PALIO QUESTA SETTIMANA.


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