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Pinochet a 5 anni dalla morte: un anniversario per pochi intimi

Creato il 11 dicembre 2011 da Eldorado

Pinochet a 5 anni dalla morte: un anniversario per pochi intimiIl 10 dicembre di cinque anni fa moriva a 91 anni, nell’Ospedale Militare di Santiago, Augusto Pinochet. L’anniversario, passato inavvertito in Europa, è stato celebrato in Cile con una cerimonia semi privata nella tenuta dei Pinochet a Los Boldos. E cinque anni nell’ambiente vetusto di ex militari e simpatizzanti vistosi ieri –solo duecento secondo le stime ufficiali-, sono sembrati davvero tanti. La destra cilena sta prendendo coscienza di quello che è stato ed ha rappresentato Pinochet: a Los Boldos pochi amici, qualche nostalgico, un pullman di giovani della ¨Fundación Pinochet¨ è stato tutto quello che gli organizzatori sono riusciti a raccattare per celebrare la figura del dittatore. Il nome di Pinochet, insomma, comincia a diventare scomodo anche per quelli che, come Piñera, ne hanno raccolto l’eredità politica. É stata la stessa vedova Pinochet, Lucía Hiriart, nell’elogio alla memoria, a colpire nel segno, disapprovando il comportamento dei tanti funzionari e militari che collaborarono con il marito e che oggi sono parte attiva del governo Piñera. ¨Avrebbero dovuto almeno presentarsi qui e non l’hanno fatto: pazienza, la vita è così¨ ha commentato. La vedova se l’è poi presa con la destra economica cilena, quei gruppi di potere che nel 1973 spinsero suo marito al golpe e poi, una volta completata la riforma finanziaria a fine anni ’80, se ne liberarono lasciandolo al suo destino. Poi, è toccato al coro dei nostalgici che non si è risparmiato nell’apologia e nei titoli al dittatore defunto, da salvatore della patria a esempio unico di statista, abile ed incorruttibile.

Manco a farlo apposta, non si è parlato nè di repressione nè di desaparecidos, così come si è taciuto sulle 1500 cause pendenti nei tribunali di giustizia cileni contro i militari della dittatura. Silenzio anche sul processo Riggs, dove si sta cercando di fare luce su 19 milioni di dollari entrati nei conti della famiglia Pinochet e dei quali non si riesce a determinarne la provenienza. Per evitare ulteriori problemi, i figli del dittatore non hanno ancora aperto il testamento: stanno aspettando la prescrizione dei reati perchè in quei fogli sicuramente verranno fuori altri soldi e proprietà di incerta reputazione su cui i giudici si metterebbero volentieri ad indagare.

Chi ha parlato chiaro in questa giornata commemorativa è stata Carmen Hertz, la vedova del giornalista Carlos Berger fatto sparire all’indomani del golpe dalla Carovana della morte: ¨La giustizia cilena ha un debito che rimarrà sempre pendente con la dignità di questo Paese: il Cile sarebbe stato un paese più decoroso se avesse condannato Pinochet¨. Non l’ha fatto, ma almeno la Storia si sta prendendo cura di assicurarsi che il personaggio Pinochet sia ricordato per quello che realmente era.


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