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Pioggia di medaglie per l'ItalNuoto. Pellegrini oro, 4x200 d'argento
Creato il 27 maggio 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurraÈ un’altra giornata trionfale per i colori azzurri agli Europei di nuoto in corso a Debrecen (Ungheria). Arrivano ben cinque medaglie: un oro, tre argenti e un bronzo che consentono all’Italia di assicurarsi il terzo posto nel medagliere dietro ai padroni di casa e alla Germania, che si appresta a ritornare sul tetto continentale. Domani ultima giornata di gare.
L’attesa del pomeriggio era tutta per Federica Pellegrini: doveva confermare il titolo e mantenere l’imbattibilità, che dura ormai da cinque anni, nei 200 stile libero. Ci riesce con una gara condotta in scioltezza, caratterizzata da tre passaggi a ritmo lento per poi scatenarsi nell’ultima vasca, andando a riprendere la tedesca Silke Lippok (1’58’’19), unica avversaria degna di nota in questa rassegna continentale. I problemi, però, arrivano dal cronometro: 1’56’’76, un tempo che non può far gioire la regina del nuoto italiano. Ai giochi olimpici, infatti, servirà nuotare almeno due secondi più veloce per andare a riprendersi l’oro: una Muffat in piena forma, infatti, è capace di accelerate che fanno male e sarà un osso davvero duro. Nuotata comunque sciolta per la campionessa di Spinea che è riuscita anche a cambiare il ritmo nei cinquanta finali, aumentando (non di molto) la potenza delle bracciate. Due mesi in cui lavorare e migliorarsi ancora per far capire anche a Londra chi è la dominatrice. Queste le sue parole: “In termine cronometrico sono abbastanza soddisfatta; mi aspettavo meglio ma non avevo scaricato al 100%. Io preferisco gareggiare o a pieno carico o scarico completo, con la via di mezzo si rischia di accumulare tanta stanchezza soprattutto sulle gambe. Sono molto contenta”. Da precisare che la 23enne non ha gareggiato con la cuffia azzurra, ma è lei stessa a precisarne il perché: “Mi spiace non aver usato la cuffia dell'Italia. Mi si è rotta in camera di chiamata. I’m sorry: ci tengo tantissimo gareggiare col tricolore”. In vasca, accanto a lei, anche Alice Mizzau. La 19enne friulana è riuscita ad agguantare il quarto posto che fa il bis con quello dei cento metri. Dovrebbe essere contentissima e, invece, all’uscita dall’acqua si mette a piangere. Motivazione? Non ottiene il pass per l’Olimpiade per un tempo (1’58’’39) di soli sei centesimi superiore a quello richiesto dalla FINA. La ragazza allenata da Max Di Mito deve comunque rendersi conto che è arrivata qui da semisconosciuta e con risultati personali ben superiore a quelli ottenuti in terra magiara; andarsene via con due medaglia di legno e con delle bellissime prestazioni non è certo da buttare via. I margini di miglioramento sono molto ampi.
Dopo la Regina toccava al Re. La Divina si dichiarava “emozionata all'oro di Pippo. So che l'aspettava da tanto tempo e ci teneva moltissimo. Ha fatto una grande rimonta ed è stato molto bravo”, e Magnini non l’ha delusa. Con un tempo non eccellente (1’48’’41, solo il terzo della nostra staffetta) trascina i suoi compagni, grazie al suo carisma e alla capacità di tenere nel testa a testa con l’immenso Lazslo Cseh, all’argento nella 4x200 stile libero. Il vincitore dei 100 sl di ieri prende il cambio da Samuel Pizzetti (1’48’’26 la prestazione del Barracuda milanese) e si invola nell’ultima frazione, quella dei campioni. Il migliore del gruppo, però, è stato Riccardo Maestri: ha voluto strafare nella prima metà di frazione, sembrava potesse strappare nella terza vasca, poi nella quarta si è ripreso e non è crollato in un finale dove molti altri avrebbero pagato (1’47’’87). A completare una squadra fantastica Gianluca Maglia (1’48’’56). Non c’è stato niente da fare contro una super Germania di Biedermann che, sceso in acqua come prima frazionista, ha subito scavato il vuoto sugli altri team permettendo ai compagni di condurre in tranquillità. Dopo il flop di due anni fa, l’Italia si riscatta e sotto i giochi cerchi, chissà…
Un altro argento per Arianna Barbieri, dopo quello nei 100 dorso. La rivelazione della rassegna, insieme a Greg Paltrinieri, si replica nei 50 dorso con 28’’31. Una buona prestazione ma con parecchi errori, soprattutto nel tuffo iniziale e in respirazione, che le hanno tolto un oro quasi sicuro. Davanti a lei ha toccato la spagnola Mercedes Peris Minguet (28’’33), mentre la 17enne Carlotta Zofkova è quinta (28’’65). Una buona kermesse nel complesso per l’emiliana che nel futuro potrà essere protagonista su questi palcoscenici. Anche Fabio Scozzoli è argento. Nei 50 rana, in cui è vicecampione del mondo, non ripete il trionfo dei 100 metri dell’altro giorno: nuota in 27’’49, cedendo al tocco solo allo sloveno Damir Dugonjic (27’’32) e davanti al greco Panagotis Samilidis, il nuovo fenomeno della rana mondiale, capace di rendersi protagonista in tutte le distanze. Il romagnolo allunga così la sua seria di successi, che rimane aperte da tre stagioni, e si conferma uno dei più grandi agonisti della piscina. Beffato così l’altro azzurro in gara, Mattia Pesce, l’altro giorno bronzo nella doppia distanza. La Rivolta del giorno (in nomen omen dicevano i latini) è di Matteo. La matricola di Arconate (Milano), che si allena a Busto Arsizio (Varese), porta a casa un bronzo da applausi nei 100 metri farfalla. All’esordio assoluto, nascosto tra grandi nomi, tocca in 52’’40 con uno stile bellissimo, pulito che, affinato con un po’ di potenza, potrebbe regalargli grandi soddisfazioni. Davanti a lui i big della specialità: Milorad Cavic, il serbo argento olimpico ed ex iridato (che vince in 51"45, record dei campionati) e il magiaro Lazslo Cseh (51"77). Per l’azzurro è anche il primo podio in vasca lunga. Nell’altra finale del dorso, i 200 maschili, grande rimpianto per Sebastiano Ranfagni. Un quarto posto in 1’57’’99, non lontano dal personale di 1’57’’49, ma non abbastanza per la medaglia di bronzo che va all’israeliano del 1992 Yakov Yan Toumarkin (1’57’’35), mentre oro e argento sono del polacco Radoslaw Kawecki (1’55’’28, secondo crono al mondo quest’anno) che batte il magiaro Peter Bernek, anch’egli del 1992. E’ una generazione nuova che avanza, irrompe. Conferma di quanto detto due giorni fa. Alessia Polieri, invece, è eliminata dalla finale dei 200 farfalla per l’inezia di 15 centesimi (2’11’’46). Marco Orsi, dopo il 22’’30 nuotato al mattino in batteria, si migliora di 8 centesimi in semifinale e domani in finale sfiderà la coppia francese Bousquet-Bernard. Stefano Villa
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