La foto qui sopra è tratta da http://www.torresina.net/2012/07/28/9337/fumi-e-diossina/diossina
Piovono argute lettere su “Uova alla diossina”, l’incontro pubblico di sabato scorso a Palazzo cattaneo, silenziato e censurato dal giornale La Provincia – il quotidiano caro ai partiti di potere, come Pd, Pdl, Lega eccetera e al potere in generale – ma in grado di smuovere la sensibilità di non pochi cittadini. Era un sabato pomeriggio, l’orario delle 17.30 non era incoraggiate in un giorno estivo di sole, eppure c’erano 200 persone circa, viene riferito da alcuni spettatori, non dagli organizzatori. La lettera fa parte di un dialogo che si è sviluppato a margine dell’articolo in cui si riferisce che la consigliera comunale del Pd Alessia Manfredini ha chiesto al sindaco Perri di tener conto della documentazione prodotta dagli organizzatori dell’incontro pubblico: il comitato ‘Star bene in ambiente sano’, rappresentato da Maria Teresa Puliti, oltre a un medico dell’Isde e a consiglieri regionali e parlamentari del M5S.
neppur io sono tuttologo e, fortunatamente, neppure disoccupato, ma mi cavo un po’ gli occhi (ormai deboli) a leggere…dei problemi di tutti. Pensavo che passasse la riflessione sulla necessità che i problemi non siano territoriali, ma che (ad es.) quello di Spinadesco sia di tutti e viceversa (tamoil, Bordolano/Sergnano, campagne biogasate, Cappella Cantone, e anche le ‘ndrine (cerchi in rete con questa parola chiave), ma,evidentemente, il mio linguaggio è ermetico.
Secondo me, anche il semplice leggere e parlare è impegno sociale, che non costa meno di star sulle barricate (altra è la situazione di quei giornalisti della farfallina eh!?!) .
Ho ascoltato tutto attentamente, se mi crede (mi posso permettere di dire che poteva essere esposto meglio?). E proprio per questo mi vien da dire: meno male che la linea di difesa dell’Azienda (se le mie fonti sono attendibili) non mi è sembrata particolarmente agguerrita, altrimenti, muover la acque con quei dati, potrebbe essere rischioso per la buona causa.. Giuseppe, non le devo dire io che la controparte non è un ossicino facile, no?!?. Non difendo Arvedi, ma cerco di dare qualche suggerimento: lei non ha seguito il carteggio su questo e su un’altro blog, ma le mie obiezioni sono state prese un po’ maluccio e ho l’impressione di essere stato scambiato per un pirla/oca-bastian/contrario (benevolmente obviously).
Una sola cosa, per l’ultima volta (mi fa nausea ripeterla tante volte l’ho detta): lei chiede a Zignani se l’ARPA le dirà da dove viene quella diossina ‘ovarola’ se non da Arvedi. Bene, le dico io quali altre fonti ci potrebbero essere…ad es il camino/i o la stufa/e della cascina o delle abitazioni vicine all’allevamento domestico (non è stato detto a quanti Km dalle case è il pollaio); tenga conto che la maggior parte delle diossine hanno anche le ali ed una vita lunga (non quelle deposte, ma sotto il pelo del terreno…dove razzolano i polli, durano parecchi decenni, Hai voglia l’accumulo anche di origine domestica…quindi le potrebbe dire Arvedi o l’ARPA; da quanti anni quel/i camino/i o stufa/i, senza filtro, fa fumo e deposita diossine?). Vede Giovanni quante incognite potrebbero sorgere? E, sempre se mi crede, non sarei molto contento a vedere una tesi messa in difficoltà!
Ne dico un’altra? non so chi abbia suggerito le uova, ma io avrei scelto (o aggiunto, soldi permettendo) un pescato del canale. Il Dott. Cappelletti ha pubblicato la relazione di un indagine in Valsugana (non proprio ineccepibile in tutti gli aspetti,,vedi profilo diossine d’acciaieria); in questo report hanno dosato le diossine anche in allevamento di trote. Ora, non sono pescatore ma mi risulta che le trote (selvagge o no) abbuscano acqua corrente, che si ricambia e rinfresca continuamente. La fauna ittica del canale (mi chiedo proprio come sia stato possibile che nessuno l’abbia suggerito) vive in acqua ferma; può essere che le specie che lì vivono siano grassocce (grasso che cola per la diossina!).
Allora: A) I numerosisssssimi dati di letteratura (anche in rete) sono molto variabili, ma uno degli alimenti più contaminabili è proprio il pesce.
B) nel tratto di canale prossimo all’Acciaieria, se la diossina da emissioni primarie o diffuse è fuori dai limiti, sa quanta ne trovereste in quel pesce?
salvo che di pesci non ce ne siano, ma sa quanta ce ne può essere nei sedimenti?
Infine, ribadisco che se i senatori, deputati, consiglieri avessero limitato i loro interventi sarebbe stato a maggior beneficio per il dibattito; serenamente, pacatamente (di Walteriana memoria) non è l’obiettivo del Movimento far esprimere la ‘gente’? (Al riguardo ho la mia opinione che ho già espresso in altro tema su questo blog).
Ecco…può essere più chiaro, ora, il mio intento? Se non è condivisibile mi dica la sua opinione motivata e le assicuro che ritratterò tutto (ma continuerò in silenzio a seguirvi).
Lei è senz’altro persona generosa, ma quanto alla ‘stima immutata’, (per la quale la ringrazio), lei non mi consce…me la riservi a quando (eventualmente) mi conoscerà meglio.
Un caro saluto e augurio
neppur io sono tuttologo e, fortunatamente, neppure disoccupato, ma mi cavo un po’ gli occhi (ormai deboli) a leggere…dei problemi di tutti. Pensavo che passasse la riflessione sulla necessità che i problemi non siano territoriali, ma che (ad es.) quello di Spinadesco sia di tutti e viceversa (tamoil, Bordolano/Sergnano, campagne biogasate, Cappella Cantone, e anche le ‘ndrine (cerchi in rete con questa parola chiave), ma,evidentemente, il mio linguaggio è ermetico.
Secondo me, anche il semplice leggere e parlare è impegno sociale, che non costa meno di star sulle barricate (altra è la situazione di quei giornalisti della farfallina eh!?!) .
Ho ascoltato tutto attentamente, se mi crede (mi posso permettere di dire che poteva essere esposto meglio?). E proprio per questo mi vien da dire: meno male che la linea di difesa dell’Azienda (se le mie fonti sono attendibili) non mi è sembrata particolarmente agguerrita, altrimenti, muover la acque con quei dati, potrebbe essere rischioso per la buona causa.. Giuseppe, non le devo dire io che la controparte non è un ossicino facile, no?!?. Non difendo Arvedi, ma cerco di dare qualche suggerimento: lei non ha seguito il carteggio su questo e su un’altro blog, ma le mie obiezioni sono state prese un po’ maluccio.e ho l’impressione di essere stato scambiato per un pirla/oca-bastian/contrario (benevolmente obviously).
Una sola cosa, per l’ultima volta (mi fa nausea ripeterla tante volte l’ho detta): lei chiede a Zignani se l’ARPA le dirà da dove viene quella diossina ‘ovarola’ se non da Arvedi. Bene, le dico io quali altre fonti ci potrebbero essere…ad es il camino/i o la stufa/e della cascina o delle abitazioni vicine all’allevamento domestico (non è stato detto a quanti Km dalle case è il pollaio); tenga conto che la maggior parte delle diossine hanno anche le ali ed una vita lunga (non quelle deposte, ma sotto il pelo del terreno…dove razzolano i polli, durano parecchi decenni, Hai voglia l’accumulo anche di origine domestica…quindi le potrebbe dire Arvedi o l’ARPA; da quanti anni quel/i camino/i o stufa/i, senza filtro, fa fumo e deposita diossine?). Vede Giovanni quante incognite potrebbero sorgere? E, sempre se mi crede, non sarei molto contento a vedere una tesi messa in difficoltà!
Ne dico un’altra? non so chi abbia suggerito le uova, ma io avrei scelto (o aggiunto, soldi permettendo) un pescato del canale. Il Dott. Cappelletti ha pubblicato la relazione di un indagine in Valsugana (non proprio ineccepibile in tutti gli aspetti,,vedi profilo diossine d’acciaieria); in questo report hanno dosato le diossine anche in allevamento di trote. Ora, non sono pescatore ma mi risulta che le trote (selvagge o no) abbuscano acqua corrente, che si ricambia e rinfresca continuamente. La fauna ittica del canale (mi chiedo proprio come sia stato possibile che nessuno l’abbia suggerito) vive in acqua ferma; può essere che le specie che lì vivono siano grassocce (grasso che cola per la diossina!).
Allora: A) I numerosisssssimi dati di letteratura (anche in rete) sono molto variabili, ma uno degli alimenti più contaminabili è proprio il pesce.
B) nel tratto di canale prossimo all’Acciaieria, se la diossina da emissioni primarie o diffuse è fuori dai limiti, sa quanta ne trovereste in quel pesce?
salvo che di pesci non ce ne siano, ma sa quanta ce ne può essere nei sedimenti?
Infine, ribadisco che se i senatori, deputati, consiglieri avessero limitato i loro interventi sarebbe stato a maggior beneficio per il dibattito; serenamente, pacatamente (di Walteriana memoria) non è l’obiettivo del Movimento far esprimere la ‘gente’? (Al riguardo ho la mia opinione che ho già espresso in altro tema su questo blog).
Ecco…può essere più chiaro, ora, il mio intento? Se non è condivisibile mi dica la sua opinione motivata e le assicuro che ritratterò tutto (ma continuerò in silenzio a seguirvi).
Lei è senz’altro persona generosa, ma quanto alla ‘stima immutata’, (per la quale la ringrazio), lei non mi consce…me la riservi a quando (eventualmente) mi conoscerà meglio.
Un caro saluto e augurio
LUISS