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Ogni hanno ha delle abitudini che non cambiano mai, e pure l'inizio di questo 2014 ha confermato una regola che, fortunatamente, credo non infrangerò mai: ovvero il guardare cartoni animati con la ragazza. Che è una cosa che potrei benissimo fare da solo, però se dici che lo hai fatto perché la tua ragazza voleva vederlo [che poi, chissà perché, le ragazze sembrano giustificate dal vedere film d'animazione] tutti sembrano perdonarti la cosa. Un po' la stessa scusa che uso quando la gente scopre che guardo Sex and the city: sapete, piace a mia madre e ogni tanto le lascio decidere cosa guardare la sera. Ok, forse avrei fatto meglio a omettere quest'ultimo particolare... però, diciamocelo, l'uomo che lava i piatti è affascinate, vero? Comunque, torniamo al film. La mia ragazza l'ha voluto assolutamente vedere, e quindi eccovi pronta l'apposita recensione.
Flint Lockwood è costretto, insieme agli altri suoi compaesani, a lasciare l'isola natia in attesa che venga ripulita. Viene così invitato da Chester V, inventore che è stato l'idolo della sua infanzia, a lavorare nella sua azienda dove insieme ad altri geni deve inventare cose che possano migliorare la vita comune. Dopo degli iniziali fallimenti però viene contattato proprio da Chester V, che lo informa che il suo marchingegno è ancora funzionante e che ha creato degli animali di cibo pronti a dominare il mondo. Ma le cose stanno davvero così?Allora, diciamolo chiaramente... si sentiva davvero il bisogno di un seguito di Piovono polpette? Sinceramente no. Anche perché per me, finché i protagonisti non hanno superpoteri e non indossano calzamaglie aderenti, dei seguiti se ne può benissimo fare a meno - e sottolineo che qui è la mia parte di fanboy a scrivere, quindi prendete questa affermazione con le pinzette per le unghie. Però ogni tanto può succedere un miracolo inaspettato, o al massimo un risultato vagamente soddisfacente. Ad esempio, io non mi aspettavo nulla dal prequel di Monster & Co quando l'hanno annunciato, ma alla fine Monster university nel suo piccolo ha saputo stupirmi. Così come ha saputo stupirmi (in negativo, però) Cattivisismo me 2. Ma questo secondo tassello della tempesta più acquolinosa di sempre, a conti fatti, merita? Nì. Perché non è un film che mi ha fatto rimpiangere il tempo speso a guardarlo, ma non è che mi abbia soddisfatto moltissimo. Chiariamoci, manco il primo era una roba da far invia a Myiazaki o Satoshi Kon [o per stare su lidi del nostro meridiano, che potesse rivaleggiare con l'originalità di un Ralph Spaccatutto] però se non altro era un film onesto, che si presentava come una robetta da ridere e che faceva sganasciare quanto bastava, offrendo una sceneggiatura abbastanza compatta e dove ognuno potesse fare il giusto percorso evolutivo adatto ai fini della storia. Fondamentalmente, tutto era stato detto, e rimanere ancorati quindi alle famigerate conseguenze delle invenzioni di Flint era una strategia che non mi sentivo di condividere a pieno campo. Fosse proseguito con l'inventore pasticcione che creava casini con invenzioni in gradi di metterlo in altre ambientazione la cosa mi avrebbe attirato di più, ma così si rischia di coinvolgere cose già viste che, anse se vagamente cambiate, rimangono sempre ancorate a un canovaccio già utilizzato e che finisce per non sorprendere di più. E di conseguenza, pure le battute ne risentono, facendo ridere solo a tratti. Altro vagi demerito infatti è quello delle battute, perché se dopo il frizzantisismo primo episodio devi riempirmi un secondo capitolo con delle bambocciate ai limiti della decenza e puntare su gag che vede gente che scoreggia o rutta... boh, non è proprio il genere di umorismo che fa per me. Per quello esistono già i cinepanettoni. A battute che non fanno ridere quindi aggiungiamo un contesto che ha un sapore già sentito e dei personaggi che hanno detto tutto nel primo episodio, e che così risultano noiosi perché non hanno nessun cambiamento durante lo svolgersi della storia... cosa ne poteva venir fuori? Strano a dirsi, il risultato non è disastroso come si poteva pensare, e soprattutto nella seconda parte le cose cominciano a migliorare visibilmente grazie a un ritmo più sostenuto. Purtroppo i registi Cody Cameorn e Kris Pearn non fanno un lavoro migliore dei precursori Chris Miller e Phil Lord, così il ritmo finisce per non essere particolarmente sostenuto. Al che aggiungiamo poi un'animazione che mantiene tutti i difetti già mostrati in precedenza e, pur non essendo una schifezza, la pellicola risulta essere un qualcosa di davvero molto mediocre. E inoltre, perché vi ostinate a far fare il doppiatore a Elio? Sarà pure il fulcro di una delle più grandi band italiane degli ultimi anni, ma col doppiaggio non c'entra una fava!Da vedere con la ragazza, perché se visionato in solitudine può causare un poco di tristezza il pensare che quei novanta minuti potevate spenderli per andare a mignotte.Voto: ★★
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