Il veterano Christian Piquemal non ha retto alla custodia cautelare. Dopo 50 ore agli arresti si è sentito male. Forse sono i 75 anni ormai sulle spalle e le quattro stelle da generale, ma certamente per Christian Piqueman gli eventi recenti sono stati ben peggiori delle missioni presso la legione straniera e gli interventi militari in Bosnia, Ciad e Nuova Caledonia. Il 6 febbraio scorso Piquemal è finito agli arresti, e l’opinione pubblica francese è rimasta scossa: lui che era considerato l’eroe di Francia, che aveva saputo servire il Paese con lealtà, era finito in prigione. La ragione della custodia cautelare è “l’aver partecipato alla manifestazione di Calais” indetta dai Patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente (Pegida). La manifestazione non era stata permessa e pertanto vietata dalle autorità. Questo sarebbe il motivo di fondo che ha portato Piquemal agli arresti.
L’opinione pubblica francese è inoltre scossa dalla doppia morale che sembra attraversare la politica di François Hollande: rigidità con l’ex militare vicino alla destra, mentre un’elasticità – forse eccessiva – con i militanti di sinistra che hanno imbrattato la statua di De Gaulle. La Francia ora si chiede il perché. Per quale motivo il Presidente della Repubblica ha deciso di percorrere un doppio binario? Il pugno di ferro da un lato e il guanto di velluto dall’altro?
Poco prima di finire agli arresti, Christian Piquemal ha rivelato alle telecamere di Boulevard Voltaire il proprio sgomento “per la scelta delle autorità di proibire la manifestazione di Calais”: “Quando vedo che i gendarmi – al suono della Marsigliese – piuttosto che mettersi sull’attenti stanno a riposo, allora capisco che la Francia sta morendo”.
Così, mentre il Paese d’oltralpe vive sempre più col malcontento le questioni interne, secondo un sondaggio del Cevipof, il centro di ricerche politiche a Parigi, i francesi si stanno sempre più avvicinando all’estrema destra. I consensi al Front National in tre anni sono aumentati vertiginosamente: dal 30% del 2012 al 51,5% di fine 2015. E pare proprio che la maggior parte delle intenzioni di voto derivino da poliziotti e militari. Quali saranno, dunque, gli sviluppi del malcontento francese? Si avvertiranno conseguenze soltanto sul fronte interno o si dovranno attendere ripercussioni anche a livello europeo?
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