Il Guerrilla Gardening esiste da tempo (scrissi qualcosa sull’argomento ai tempi dei tempi qui) e numerose sono state le azioni fatte per rendere più vivibili e “verdi” le città fortemente urbanizzate a suon di “bombe green” lanciate in aiuole improbabili. Ma la storia degli “Orti Dipinti” è un passo avanti: un atto di “pirateria sostenibile”, l’occupazione verde di una zona lasciata morire in un angolo della città e magicamente restituita alla città stessa sotto forma di un “orto-in-condivisione“.
Il “pirata” responsabile del progetto in questione è l’architetto Giacomo Sallizzoni che, grazie all’Associazione Community Garden e al Centro Barberi, ha deciso di ridare vita ad una pista di atletica abbandonata al numero 76 di Borgo Pinti, a due passi dal Duomo, trasformandola in un orto contemporaneo, eco-sostenibile e a disposizione di tutti. Un po’ di campagna portata in città in una forma decisamente insolita e parecchio “urbana”.
Non vi immaginate, infatti, il vecchio orticello, tutto zolle di terra e filarini di piante ordinate. Qui piante, spezie, ortaggi e alberi da frutto crescono in casse di legno rialzate ed appositamente riempite di terreno pulito, irrigate con un sistema di anfore di terracotta interrate tra le piante (detto “slow water“) ideato per evitare sprechi, curate da chiunque abbia voglia di avvicinarsi all’agricoltura senza bisogno di possedere una casa in campagna.
Il Community Garden diventa così un luogo di apprendimento, di condivisione e di relax (vuoi mettere sclerare tra gli umani o rilassarsi nel verde seduti tra le piantine?); un orto speciale dove scoprire i segreti del giardinaggio urbano ecologico, sviluppare l’amore per l’ambiente, socializzare all’aperto e collaborare. Attenzione: qui nessuno “coltiva la sua aiuola“, ma tutti i membri aderenti all’Associazione possono trasformarsi in “contadini” attivi che si impegnano per la produttività dell’orto e possono godere dei frutti ottenuti. Insieme. Un’isola verde nascosta che si è già meritata il Premio Galileo 2013 ma la cui attività è appena iniziata. I progetti in cantiere sono tantissimi, tra cui integrare pannelli solari dai quali ricavare energia, inserire una struttura chiusa dove poter tenere corsi&workshop per bambini e adulti curiosi, una vasca per i pesci e magari…chissà, un eco-cucina dove poter imparare anche a cucinare i prodotti dell’orto!Io sono rimasta affascinata. Non sono una fan dell’orto e non possiedo nemmeno il pollice verde, ma amo l’aria aperta, il verde, le innovazioni, le sinergie, la socialità, la didattica e le cose nuove. E qui i presupposti ci sono tutti. Oltre al fatto che una “presa” così prepotente di un luogo cittadino “morto” e la sua trasformazione in un luogo vivo, attivo e fruibile con un’iniziativa socialmente utile, merita un grosso, grossissimo applauso. Alla faccia dei tempi lunghi e della burocrazia nostrana. Quando le cose si vogliono fare…vanno fatte!!!
Se volete saperne di più, diventare membri dell’Associazione, proporre idee e creare sinergie basta andare sulla pagina FB del Community Garden. Ma per poter comprendere il vero valore di questa iniziativa e godere l’atmosfera degli Orti Dipinti bisogna recarsi sul posto. Aprire gli occhi. Immergersi nel verde. E respirare…
More Green, More Love…and More Pirates!!!
http://www.guerrillagardener.it/