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Pirateria online: sequestrati 46 siti Torrent e streaming in Italia

Creato il 05 marzo 2014 da Riccardo Conti @YourLifeUpdated

L’operazione è stata portata a termine dalla Guardia di finanza per ordine del GIP di Roma e, per essere precisi, il reato contestato ai siti sarebbe di diffusione di materiale protetto da copyright a scopo di lucro (dall’art 171 ter, comma 2, della legge 633 1941 sul diritto d’autore).

Al momento, ai titolari dei siti non è stato contestato il reato di ricettazione. Inoltre. per ora non si hanno notizie di segnalazioni dirette da parte di major o associazioni per la tutela del diritto d’autore. In pratica, sembra che la denuncia non sia partita da nessuna azienda e che quindi la Finanza abbia fatto il tutto in autonomia.

Fra i siti oggetto del provvedimento ci sono nomi come “Filmxtutti”, “PirateStreaming”, “Peliculamos” e “Casa-Cinema”. L’elenco completo di tutti e 46 gli indirizzi lo potete trovare nel documento PDF linkato dall’avvocato Sarzana sul suo blog.

Qui la lista completa: elencositisequestraticopyright

Come vedete, compaiono in lista tutti i principali siti a livello italiano che permettevano la visione di film e serie tv gratuitamente sul web.

Attenzione, però, perchè Il “maxisequestro” italiano di siti per download di film si aggira in un minuto

Per ora, comunque, come spesso accade in queste situazione, quasi tutti i siti oggetti del sequestro sono ancora raggiungibili usando DNS internazionali. Altri ancora, invece, hanno già traslocato verso indirizzi facilmente rintracciabili su Google.

Il termine “sequestro” fa pensare a irruzioni della Guardia di Finanza nelle sale server di questi pirati, ad arresti di massa o altro. Nulla di tutto questo: i server sono ancora tranquillamente al loro posto e connessi a Internet. Semplicemente è stato ordinato ai provider italiani di modificare i propri DNS in modo da restituire ai propri utenti l’illusione che i siti siano diventati inaccessibili.

Al momento l’unico sito che non risponde è Filmsenzalimiti.it, che mostra una schermata di sequestro: probabilmente perché si tratta di un dominio .it sul quale le autorità italiane hanno maggiori possibilità d’intervento.


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