Negli stabilimenti della Pirelli di Milano tra il 1979 e il 1988 furono 24 i dipendenti che si ammalarono di mesotelioma
OPERAI MORTI Gli operai vittime della sostanza tossica, poi messa al bando, lavoravano in diversi reparti, da quello relativo agli autocarri a quello delle mescole.
L'amianto, stando al capo d'imputazione, veniva usato dalla mescola delle gomme alla tubazione dei serbatoi. Il reato di omicidio colposo, contestato a tutti gli ex responsabili Pirelli, è aggravato dalla violazione di alcune normative sulla sicurezza sul lavoro. Nel procedimento, si sono costituiti parti civili i familiari delle vittime e degli operai ammalati - assistiti, tra gli altri, dall'avvocato Giusy Marciano - la Regione Lombardia, l'Inail, l'Asl di Milano.
DIRIGENTI INCRIMINATI Undici ex dirigenti della Pirelli sono stati rinviati a giudizio con le accuse di omicidio colposo aggravato e lesioni colpose gravi in relazione a 24 casi di operai morti di mesotelioma o che si sono ammalati di forme tumorali per l'esposizione all'amianto all'interno degli stabilimenti di viale Sarca e via Ripamonti a Milano, tra la fine degli anni '70 e la fine degli anni '80. Lo ha deciso il gup di Milano Luigi Varanelli, su richiesta del pm Maurizio Ascione, che ha coordinato le indagini. Il processo si aprirà il prossimo 19 dicembre davanti alla sesta sezione penale.
L'AZIENDAPirelli tiene a precisare che ha sempre agito cercando di tutelare al meglio la salute e la sicurezza dei propri dipendenti, con le misure adeguate alle conoscenze tecniche a disposizione nel corso degli anni», sottolinea la società in una nota.