Monza, 6 settembre 2013 – Per le prove libere del Gran premio di Monza, oggi, le squadre hanno utilizzato gli pneumatici Pirelli P Zero Orange hard e P Zero White medium.
Il pilota Red Bull, Sebastian Vettel, ha segnato il miglior tempo della giornata, verso la fine della sessione pomeridiana, con un benchmark di 1m24.453s con gomme medie: quasi un secondo più veloce rispetto al miglior tempo segnato durante le libere lo scorso anno da Lewis Hamilton (1m25.290s).
Le condizioni meteo sono state calde e secche, e ci si attende che siano così tutto il weekend.
Nei 90 minuti della prima sessione mattutina, i piloti hanno provato unicamente gli pneumatici duri; per poi utilizzare anche le gomme medie nella sessione pomeridiana. A Monza molte squadre hanno portato un pacchetto aerodinamico specifico, per cui molte si sono concentrate su come ottimizzare il set-up per le gomme, oltre ad effettuare simulazioni delle qualifiche e di gara con differenti carichi di benzina.
Il Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery:
“Le prestazioni degli pneumatici oggi sono state in linea con le nostre aspettative, su quello che è uno dei circuiti più impegnativi dell’anno, anche se siamo ovviamente solo all’inizio del weekend e ci sono ancora molti dati da analizzare. Da quello che abbiamo visto finora, il degrado e l’usura sono ai livelli che avevamo previsto, con un divario prestazionale tra le due mescole di circa un secondo – anche se diminuirà man mano che il circuito evolverà nel corso del weekend. Analizzeremo con attenzione tutti i dati questa sera, ma finora crediamo che in media ci saranno due pit stop; forse qualche squadra tenterà una sola sosta”.
“Monza presenta una serie di caratteristiche particolari che lo differenziano dalla maggior parte dei circuiti: una delle sue costanti è l’alta velocità, questo fa sì che il set-up e la conseguente gestione ottimale degli pneumatici siano due elementi chiave su questo tracciato. Per questo, il lavoro svolto durante le prove libere normalmente ha un impatto importante sulla gara. Se a ciò si aggiungono le caratteristiche dei nostri pneumatici, si apre un largo ventaglio di possibili strategie, a tutto vantaggio dello spettacolo per i tifosi. Anche quest’anno l’accoglienza dei fan è stata fantastica”.
FP1: FP2: 1. Hamilton 1m25.565s Hard Usata 1. Vettel 1m24.453s Medium Nuova 2. Alonso 1m25.600s Hard Usata 2. Webber 1m25.076s Medium Nuova 3. Rosberg 1m25.704s Hard Usata 3. Raikkonen 1m25.116s Medium Nuova
Il fatto del giorno Pirelli
Pirelli ha sede a Milano, a circa mezz’ora da Monza, da quando Giovanni Battista Pirelli la fondò nel 1872 ma solo nel 1907 si è trasferita nella sede attuale, nel quartiere Bicocca. Gli edifici della società sono stati costruiti all’interno della ‘Cittadella Pirelli’ di Viale Sarca. Alla fine del 1930 la fabbrica raggiunse la sua dimensione massima e nel 1950 contava più di 12.000 dipendenti. La Cittadella era un vero e proprio villaggio, che aveva anche una propria linea ferroviaria per il trasporto di prodotti tra i magazzini. Oggi Pirelli (quinto produttore di pneumatici al mondo), conta su oltre 37.000 dipendenti in oltre 160 paesi.
Le immagini mostrate oggi dalle telecamere termiche durante le prove libere forniscono dati interessanti sulle temperature che possono raggiungere gli pneumatici su questa pista così veloce. Quando gli pneumatici vengono estratti dalle termocoperte, la loro temperatura è di circa 80-90 gradi Celsius. Nel corso di un giro, fuori dalla Roggia le gomme possono raggiungere una temperatura di superficie di circa 130 gradi, mentre, prima di entrarvi, scendono fino a 80 gradi. Per quanto riguarda la temperatura, il secondo settore con quella più alta è la Parabolica (125 gradi), seguita dalla Ascari (120 gradi). In caso di forte frenata o di bloccaggio, le temperature possono raggiungere anche picchi più elevati, ma solo per qualche secondo.