NOTIZIE (Torino). Grazie alle sue prestazioni da fuoriclasse, Andrea Pirlo è sempre stato abituato a essere uomo copertina. Da ora lo è ancora di più. Cioè da quando è uscita la sua biografia “Penso quindi gioco”, scritta in collaborazione con il giornalista di Sky Alessandro Alciato.
Ieri la presentazione del volume, fatta nei locali del Royal Park I Roveri di Fiano Torinese, davanti a una platea composta anche da due compagni di squadra quali Gigi Buffon e Alessandro Matri. A margine, Pirlo ha parlato con i giornali. Dello Scudetto oramai a un passo, della Champions League, del rapporto con Antonio Conte, della Nazionale, ma anche di tanto altro.
A tre giorni dalla sfida con il Palermo, in cui la squadra di Conte andrà a caccia di quel punto che manca per festeggiare, Andrea ha spiegato i motivi per cui da due anni i bianconeri sono davanti a tutti in Italia. «Siamo la squadra che ha saputo dare continuità ai propri risultati. Lo Scudetto dell’anno scorso era un obiettivo impensabile alla vigilia e abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Quest’anno invece era nelle nostre mire cercare di riconfermarci e abbiamo dimostrato di essere i più forti di tutti. Ora aspettiamo di fare questo punto, già domenica, ma è giusto rivincere questo Scudetto».
Il giorno dopo la definizione della finale di Champions League, un affare tutto tedesco tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund, si parla della massima competizione continentale. Quella ancora in corso e la prossima. Continua Pirlo. «Tanti del nostro gruppo erano alla prima partecipazione. Giocando insieme siamo migliorati molto e anche in Europa abbiamo fatto oltre le nostre aspettative. Abbiamo trovato di forte un grande Bayern, da anni non vedevo una squadra così forte. Faccio loro i complimenti. Ci proveremo l’anno prossimo, una società come la Juventus deve sempre puntare al massimo e il massimo ora è la Champions. Prima di smettere di giocare mi piacerebbe ancora rivivere le emozioni provate quando l’ho vinta».
Sia a parole, che dalle pagine del suo libro, Pirlo dà tanti meriti al lavoro svolto da Antonio Conte. Tra il fantasista e il tecnico l’intesa è stata subito massima. «Il mister mi ha sorpreso dal punto di vista tattico ma anche per quello che fa quotidianamente. Ammetto che con la maturità ho iniziato ad ascoltare di più quello che dicono gli allenatori e se un domani dovessi intraprendere io questa carriera, vorrei prendere qualcosa da lui. Ma per ora ho ancora voglia di giocare, ci sarà tempo per pensarne».
Con la Confederation Cup che si avvicina e il Mondiale a un anno di distanza, anche il tema Nazionale è in voga. E Pirlo può lanciarsi anche in un annuncio importante. «Credo che quello in Brasile nel 2014 sarà il mio ultimo appuntamento con la maglia azzurra. Poi lascerò spazio ai più giovani. La Nazionale mi ha dato tanto, ho avuto la fortuna di vincere un Mondiale e dopo diventi un giocatore osannato, anche dai tifosi delle altre squadre».
Infine, un pensiero su questa nuova versione di Pirlo. Genio sul campo e ora anche con la penna in mano. «Da qualche anno in tanti mi chiedevano di scrivere un libro ma ho sempre rimandato. Dopo l’Europeo ce l’abbiamo fatta. Il titolo “Penso quindi gioco” mi piace, rispecchia il mio modo di giocare, in cui ci vuole tanta testa. I contenuti? Ho detto tutto quello che pensavo, ma nulla di scabroso e che potrà fare polemica».
———————–
Fonte: Juventus.com