Che scienza e tecnologia sia uno strumento utile all’uomo è un fatto assodato, come lo è che talvolta l’uomo sfrutta ed indirizza il suo sapere in direzioni sbagliate e assurde. E’ notizia di questi giorni la realizzazione di una pistola effettuata con una stampante 3D che riesce effettivamente sparato un proiettile. L’oggetto creato può diventare un’arma vera e propria e sul web sono sempre di più i contrariati a questa tecnologia.
La notizia è stata data dal sito della Bbc. Il test è stato effettuato sabato scorso in un poligono di Austin, in Texas dal gruppo Defense Distribuited.
L’arma, mono colpo, e dall’aspetto non convenzionale, e’ realizzata in plastica Abs (acrilonitrile-butadiene-sirene), un polimero termoplastico usato per creare oggetti leggeri e rigidi come tubi, teste di mazze da golf e parti di carrozzeria d’auto. L’unica parte in metallo della pistola, che spara comuni proiettili, e’ il percussore.
Ciò che è preoccupante è che chiunque potrà permettersi di avere in casa una stampante 3D, potrà entrare in possesso di un’arma perchè la può fabbricare da solo, rischio questo ancora più elevato anche perchè coloro che hanno realizzato il progetto sono pronti per distribuire online le istruzioni per riprodurre la loro pistola, realizzata con una comune stampante 3D da 8.000 dollari.
La domanda insoluta è se sia giusto assicurare con questa pistola ‘fai da te’, il diritto a tutti di potersi difendere senza limiti imposti dalla legge.
i Lo sviluppo rappresenta un ulteriore ostacolo ai tentativi, finora fallimentari, dell’amministrazione Obama, di rendere piu’ severa la legislazione sulle armi. Intervento voluto dal presidente e dal vice, Joe Biden, dopo la serie di stragi che hanno insanguinato l’America, a partire dal caso del massacro alla scuola elementare Sandy Hook in Connecticut in cui un folle armato fino ai denti uccise 20 bambini e 6 adulti.