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Pitagora il padre dei vegetariani

Da Marta Saponaro

CARNEVALE DELLA MATEMATICA N.81
Come ben afferma il nostro carissimo Leonardo Petrillo nel suo blog Scienza e Musica, nell'Analisi matematica ci sono moltissimi personaggi, o studiosi, che hanno dato il loro contributo.  Non sono una matematica, a dir il vero, i miei ambiti di studio sono stati umanistici perciò che ci faccio qua?  Semplice, molti di questi individui, li ho studiati anche sotto l'aspetto filosofico e alcuni mi sono talmente piaciuti che ho approfondito con letture.
Newton, Archimede, Eulero, grandi pensatori, grandi matematici ma pur sempre uomini che hanno avuto debolezze e fisime, proprio come noi.
Prendiamo ad esempio il grande Pitagora che tutti noi incontriamo quando iniziamo a studiare i suoi famosi teoremi per i triangoli rettangoli. Oltre ad essere un matematico, fu un filosofo ma non solo. 
Pitagora il padre dei vegetariani PITAGORA IL PADRE DEI VEGETARIANI
Non si cibava di animali era un vegetariano, anzi è più giusto affermare che è il padre dei vegetariani. La sua scelta di non nutrirsi di animali era legata alla metempsicosi, la dottrina della reincarnazione delle anime. Lo storico Laterzio narra che un giorno Pitagora vide un uomo che bastonava un cane, allora si avvicinò e apostrofandolo disse: "smettila di picchiare il randagio in quanto racchiude l'anima di un mio amico defunto, ho riconosciuto la sua voce". Pitagora era solito affermare che solo gli uomini volgari placano il loro ventre uccidendo altre creature. Si rivolgeva ai suoi amici affermando che: "ci sono campi di frumento, mele così abbondanti da piegare i rami degli alberi, uva che riempie le vigne, erbe gustose e verdure da cuocere, c'è il latte ed il miele odoroso di timo; la terra offre una gran quantità di ricchezze, che non provoca spargimento di sangue né morte". Il suo menù comprendeva a colazione pane e miele, verdura cruda alla sera. Quando incontrava i pescatori li pagava a patto che ributtassero in mare i pesci appena pescati. Eudosso racconta che non solo non si cibava di carne ma non si avvicinava neppure ai macellai e ai cacciatori. Secondo Pitagora era possibile avvicinarsi a Dio mediante le pratiche rituali e se ci si asteneva dal cibarsi di carne e dall'uccidere altri esseri viventi. Ispirò nel vegetarismo molti altri personaggi nell'arco dei tempi come Plutarco, Ovidio, Seneca, Leonardo da Vinci, Shelley, Wagner, Tolstoi, Platone, Aristotele, Porfirio, Epicuro, Lambicco e Proclo. Per lui era importante non uccidere gli animali non solo per la salute fisica, mentale e spirituale ma anche perché credeva che la violenza verso i più deboli portasse ai conflitti tra gli esseri umani. Esortò persino i capi di Stato del suo tempo a non cibarsi di carne per dare il buon esempio ai sudditi e diceva loro : "Come potete pretendere giustizia quando voi stessi sacrificate per crudele golosità o avidità degli esseri legati legati a noi da fraterna alleanza?" Una dieta a base di carne produceva, secondo il suo pensiero, uomini dissoluti e violenti e causava una minor capacità intellettuale. Una dieta vegetariana consentiva, invece, salute vigorosa nel corpo  e nella mente. I consumatori di carne e pesce finiscono per cercare sfoghi in eccessi sessuali che rendono gli uomini più deboli. Oltre a non cibarsi di animali anche i suoi indumenti erano di origine vegetale. Tra i prodotti della natura erano vietati nella sua scuola i funghi i legumi l'aglio e tutti i cibi ricchi di proteine. Promosse sempre una cultura di rispetto verso gli animali, di bontà e generosità , era un pacifista. Ci sono molti racconti che vedono il filosofo compiere miracoli, fu visto dare pannocchie agli orsi e anche se avvicinava bestie anche feroci non venne mai attaccato.  Secondo il ricercatore Godfrey Higgins la storia di Gesù è letteralmente stata copiata da quella di Pitagora. Infatti ci sono parecchie analogie tra la storia della vita del filosofo-matematico e Gesù: come per San Giuseppe, anche il padre di Pitagora fu avvisato profeticamente che la moglie avrebbe dato alla luce un bambino che sarebbe stato la salvezza dell'umanità. Gesù incontrò nel suo peregrinare dei pescatori e anche Pitagora che però non volle dare i pesci in pasto agli uomini ma li fece ributtare in mare. Peccato che le vicende del greco furono scritte molto tempo prima di quelle di Gesù. Sembra che la Chiesa abbia effettuato nei secoli una vera battaglia per sminuire questa figura al punto che bruciò scritti che narravano le vicende di Pitagora.Vennero  rastrellate tutte le biblioteche per scovare gli antichi testi e distruggerli furono accesi falò in tutte le città dove erano depositati gli antichi documenti e le sue dottrine vennero contrastate a lungo dai padri fondatori della nuova chiesa di Roma durante l'impero di Costantino che giunse anche a perseguitare i manichei che seguivano il credo pitagorico. Ebbe così grande influenza che Aristotele, suo discepolo, insegnò ad Alessandro Magno la cultura vegetariana. Il grande Alessandro visse cibandosi solo di frutta e vegetali.
Essendo greco era affetto da favismo, un'anomalia genetica del sangue che colpisce le persone dell'Italia meridionale delle isole e della Grecia. Chi ha questo tipo di anemia non può assumere certi cibi come i piselli, la verbena ma soprattutto le fave e le lenticchie per le quali  provava un'avversione pazzesca, non voleva nemmeno sfiorarle con un dito. 
il numero non e' solo matematica:
Per Pitagora tutto è uno, ossia tutto nell'Universo si esprime attraverso i numeri interi o i loro rapporti. Egli dava molta importanza ai numeri  anche in chiave cosmologica perché aiutavano a comprendere l'universo. Infatti i numeri erano la chiave per accedere ai segreti del cosmo. I numeri potevano essere raffigurati mediante un disegno geometrico simbolico il tetraktys, che rappresentava la successione dei primi quattro numeri ed era l'emblema dell'armonia del cosmo. In seguito i primi quattro numeri divennero la rappresentazione dei quattro elementi della tradizione filosofica greca ordinati in virtù del loro peso Fuoco, Terra, Aria Acqua.  Per lui gli Dei, il mondo tutte le cose derivano dai numeri. Il principio di ogni cosa è numero e la somiglianza tra le cose deriva dal numero gli elementi che compongono le cose, il mondo sono i numeri. I numeri sono più reali delle cose stesse, sono strutture quantitative indipendenti dalla materia che compone le cose sono una quantità indeterminata che si determina e si delimita progressivamente. I pitagorici misero al centro del cosmo non la Terra ma un fuoco intorno a cui ruotavano il  sole ed i pianeti fino a quando Aristarco propose di sostituire questo fuoco centrale con il sole. Possiamo perciò affermare che i pitagorici furono i primi ad affermare la teoria eliocentrica Ma quando scoprì i numeri irrazionali impose il silenzio totale perché contraddicevano il suo pensiero. Purtroppo un suo discepolo, Ippaso,  non tenne "la bocca chiusa" e i compagni lo bandirono e per fargli capire che non lo avrebbero mai perdonato e per farglielo comprendere eressero un monumento funebre in suo onore. La leggenda vuole che anche Giove si adirasse per questo fatto e facendo perire in un naufragio lo sventurato.
Come ben abbiamo visto quest'uomo oltre alla matematica ebbe a cuore, soprattutto l'amore per la vita, non solo umana ma per tutte le specie.
Come matematico ma soprattutto come uomo è stato un vero personaggio che forse dovremmo, sin dagli anni scolastici, approfondire di più.
Wagnerfu uno degli uomini illuminati da questo grande antico pensatore e soprattutto uomo di immenso fascino, profonda cultura e grande amore.
Tra tutte le opere che produsse wagner oltre alla cavalcata delle valchirie mi piace tantissimo questo pezzo del Parsifal:
           
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