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Pitture e rilievi egizi: questione di precisione!

Creato il 16 gennaio 2015 da Artesplorando @artesplorando

Pitture e rilievi egizi: questione di precisione!

ritratto di Hesire, da una porta lignea dell'omonima tomba

I bassorilievi e le pitture murali egizie ci danno un'immagine straordinariamente vivida dell'esistenza che si conduceva in Egitto migliaia di anni fa. Tuttavia può capitare, guardandole per la prima volta, di trovarle un pò strane! Questo perchè gli egizi avevano un modo tutto loro per rappresentare la vita reale, connesso alla diversa finalità della loro arte di cui già un po' vi ho parlato QUI.La cosa più importante per loro non era la leggiadria, ma la precisione.Compito dell'artista era di conservare ogni cosa nel modo più chiaro e durevole. Per questo non si mettevano a copiare la natura da un angolo visivo scelto a caso, ma attingevano alla memoria, secondo rigidi canoni per cui ogni cosa che si voleva dipingere doveva trovare la sua espressione di chiarezza assoluta. Essi ricordano più lo stile di un disegnatore di carte geografiche che quello di un pittore.In un genere di pittura così elementare è facile capire la tecnica dell'artista, che è più o meno quella adottata nella maggior parte dei disegni infantili. Applicandola, però, gli egizi erano molto più coerenti di quanto non lo siano i bambini. Tutto doveva essere rappresentato dal punto di vista più caratteristico. L'opera che vi presento mostra l'applicazione di questo metodo alla figura umana.Poichè la testa si vede meglio di profilo, la disegnavano da un lato. Ma l'occhio umano lo si immagina di fronte. Ed ecco allora inserito sul viso di profilo un occhio piano. La parte superiore del corpo, spalle e petto, è meglio coglierla di fronte perchè in tal modo si vede come le braccia sono attaccate al corpo. Ma il movimento delle gambe e delle braccia a sua volta è molto più evidente se visto da un lato. Sono queste le ragioni per cui in queste figure gli egizi appaiono così piatti e contorti.Inoltre gli artisti egizi trovavano difficile rappresentare i piedi visti dall'esterno. Preferivano disegnarli decisamente di profilo dall'alluce in su. Così entrambi i piedi sono visti dall'interno, e l'uomo del rilievo sembra avere due piedi sinistri. Una volta accolte queste regole e convenzioni, si comprende il linguaggio dei dipinti, che sono la cronaca della vita egizia. In fondo è solo una questione di precisione!

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