Più che vincere o perdere vorrei vedere un cambiamento: meno povertà ovunque

Creato il 27 maggio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Da tempo i partiti non erano compatibili col sistema di comunicazione televisiva: e sono stati liquidati. L’ultimo a cedere è stato il Pd, dopo una lunga resistenza. L’obiettivo di un sistema comunicativo simile è il controllo del voto, come sempre è stato fatto. Più efficace ormai la tv che la prassi storica dei partiti, ancora utile sul piano locale tuttavia non più sufficiente. Il controllo sul voto serve anche a garantire stabilità al sistema: l’alleanza Berlusconi-Renzi ha funzionato. Probabilmente Renzi ha calamitato voti che già da tempo attraeva dal centrodestra, dal quale le dichiarazioni di simpatia non sono mai mancate.

Vasi comunicanti tra Renzi e Berlusconi? Possibile, per impedire quel cambiamento da choc che avrebbe imposto un successo di Grillo. Il patto per le riforme era ed è alle luce del sole, l’alleanza era ed è palese.

Renzi contro il partito. Il suo. La sua solitudine come rottamatore, rispetto al gruppo dirigente nazionale. E’ diventato sindaco battendo Giovanni Galli, portiere della Fiorentina. Strano.

Da un punto di vista amministrativo, culturale, umano, caratteriale, Gianluca Galimberti è migliore di Renzi, il quale però ha goduto del fascino del rottamatore, o meglio del cavaliere solitario che combatte l’esercito dei dirigenti del partito. Non era solo, Renzi, che comunque è riuscito a svecchiare un partito morente. Non è la sinistra: il Pd non si sa che sia. Io almeno non lo so. E’ opzione di fiducia e di riforma senza scosse eccessive. La forma-partito, in crisi da parecchi anni, chissà che fine farà. Sarà compito dei dirigenti locali, che si sono impegnati eccome, ravvivare la struttura del partito, dare un radicamento al Renzi televisivo. Ma ai cittadini interessa questo? Rispettabili sono i politici corretti: vediamo che efficacia avranno.

Grillo ha comunque portato in politica molte persone nuove, fra le quali non mancano parlamentari e consiglieri regionali di qualità. Questa nuova schiera non va accomunata a Grillo: ha subito i suoi errori, non li ha certo provocati e non ha ecceduto nella polemica distruttiva, che comunque entro un limite è un atto di libertà. E’ un patrimonio da non disperdere. Si potrebbero fare vari nomi di eletti del M5S che sono diventati un punto di riferimento in Lombardia anche per persone non credono a Grillo e non lo seguono. I princìpi della sinistra hanno pochi rappresentanti ma la necessità di giustizia sociale, di rispetto dei diritti umani, di legalità, di affermazione dei diritti costituzionali e di porre fine al clima di disprezzo e odio così forte in politica sembra diffusa tra i cittadini, senza dare un colore politico.

Fare il tifo per un partito o movimento ha un valore limitato. Molti hanno bisogno di un cambiamento reale, non di festeggiare una vittoria. Il libero voto è fondamentale ma è solo una crocetta o un nome su una scheda.

Fuori dalla politica ha vinto la povertà, dappertutto. Impoverimento economico del ceto medio, ceti deboli sempre più in balia di astuti privati, scuole che soffrono, lavoratori precari, imprese che si reggono sul lavoro infinito, su grandi sforzi. Impoverimento dei diritti. Studenti che vogliono vedere un avvenire. Ci si può riconoscere facilmente.


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