Un ‘piano Marshall’ per sostenere le economie dei paesi colpiti da ebola. È questo l’appello che arriva da Bruxelles, dove è in corso un vertice internazionale sul contrasto all’epidemia che ha provocato oltre 9.600 vittime, prevalentemente in Guinea Conakry, Liberia e Sierra Leone.
Proprio i capi di stato di questi tre paesi sono stati in prima linea nella richiesta. “L’impatto di ebola sull’economia è stato profondo – ha spiegato la liberiana Ellen Johnson-Sirleaf – e piani e strategie per risollevarla devono essere messi in opera: non c’è dubbio che questo richiederà risorse significative, forse un paino Marshall” come quello a favore dei paesi europei dopo la seconda guerra mondiale. La presidente della Liberia ha poi ringraziato quelle compagnie aeree di Belgio, Francia, Marocco e Costa d’Avorio che non hanno sospeso i voli verso le zone colpite.
Lo stesso hanno fatto il suo omologo sierraleonese, Ernest Bai Koroma, e il guineano Alpha Condé.
Quest’ultimo si è rivolto in particolare all’Unione europea, chiedendo “che siano mobilitati mezzi ulteriori per incoraggiare gli investitori a tornare nei nostri paesi, sostenere il settore privato, rilanciare l’economia e ricostruire i sistemi sanitari”.
Tra i partecipanti alla conferenza anche l’inviato speciale dell’Onu David Nabarro, che ha sottolineato la sproporzione tra le somme necessarie per contrastare l’epidemia e quelle effettivamente stanziate. “Sugli 1,5 miliardi di dollari che devono essere mobilitati dal sistema delle Nazioni Unite, 600 milioni sono già disponibili – ha spiegato – ma ne restano ancora 900 da raccogliere”.
“Di quest’ultima somma – ha concluso Nabarro – 400 milioni sono necessari per raggiungere lo stadio di zero nuovi casi”, requisito essenziale, secondo Johnson-Sirleaf, per far realmente ripartire l'economia.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)