Posted by Agostino Nicolò 9 ottobre 2013
La Regione Lombardia sta portando a termine la nuova regolamentazione per il commercio, che favorirà l’aumento dei piccoli negozi, in contrasto con i supermercati.
Il Palazzo della Regione Lombardia a Milano (bluartbook.wordpress.com)
Lo stop ai nuovi progetti, per grandi centri commerciali è stato votato all’unanimità da PdL, Lega, Pd e Movimento 5 Stelle. Ma cosa modificherà la nuova legge regionale sul commercio? Sarà una legge più favorevole ai negozi tradizionali e maggiormente restrittiva per le catene commerciali. La Lombardia ha un peso del 21% del Pil nazionale e il 19% sulle vendite al dettaglio. Sono numeri di tutto rispetto, per la regione motore economico di tutta Italia.
Il commercio al dettaglio, uno dei settori più colpiti dalla crisi che imperversa in Italia, riceverà una boccata d’ossigeno in Lombardia grazie, quindi, a questa nuova legge. Il potere di acquisto dei cittadini è diminuito in maniera considerevole e i prodotti comprati, negli ultimi mesi, sono solo quelli giudicati strettamente necessari. Per questa ragione la Regione Lombardia ha deciso di prendere questa decisione che verrà ratificata in aula il 29 ottobre con il voto. Si cercherà, quindi, di dare maggiore importanza ai negozi tradizionali che, negli ultimi tempi, hanno subito perdite notevoli a favore di supermercati e ipermercati dove è possibile poter contare su alcuni prezzi più accessibili,
Su spinta del governatore lombardo, Roberto Maroni, già nei mesi scorsi la Lombardia ha congelato tutte le richieste ed i finanziamenti per l’apertura o l’ampliamento di nuovi centri commerciali. Si sono fermati gli accordi di programma di Cinisello Balsamo (Immobiliare Europea spa), di Cerro Maggiore e Rescaldina (Cr Sviluppo), di Como (Esselunga, area Camerlata), dell’ampliamento Esselunga a Calco (Lecco), del progetto di Curtatone, in provincia di Mantova (Comet spa), di Marmirolo nel Manotvano (Cgi srl). Bloccati anche l’ampliamento di Leroy Merlin a Solbiate Arno e del nuovo mega outlet della moda di Locate Triulzi (Locate District srl).
Le reazioni delle grandi catene commerciali, però, non si sono fatte attendere anche per il fatto che le banche avevano già assicurato i finanziamenti per i loro progetti. Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, non si nasconde quando afferma che «in linea di principio sono d’accordo con il Salva Italia, ma concorrenza e liberalizzazioni non significano assenza di regolamentazione. Quello che non condividiamo, infatti, è la totale deregolamentazione come è avvenuto in materia di orari perché l’assenza di regole, nel tempo, distrugge il mercato».