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Pizza con "compiti"

Da Stefanod
Domani Eleonora ricomincia la scuola dopo la settimana di vacanza "sportlov". Di compiti da fare non ne aveva. Nella lettera della settimana la maestra aveva scritto che sono solo pochi giorni ed è giusto che i bimbi si riposino. Poi aveva aggiunto che, chi proprio voleva, un po' di lettura a voce alta e un po' di matematica avrebbe potuto farli, ma nessun obbligo.
Eleonora lunedì e martedì era da nonna Eivor e nonno Bosse, che le hanno fatto fare un po' di lettura a voce alta (ha poi letto tantissimo a voce bassa, visto che è andata in soffitta a prendersi i vecchi fumetti e dei libri di mamma Anette).
Questa sera essendo domenica mi è venuta voglia di fare la pizza, ed Eleonora mi ha voluto aiutare. E così, su suo suggerimento, abbiamo unito al dilettevole un po' di utile e abbiamo usato il cucinare come scusa per metterci un po' di matematica del tipo "quanti misurini da 1dl dobbiamo usare se ci serve mezzo litro di farina?" (qui le cose spesso si misurano in volume, non in peso). Io poi le ho insegnato che a Napoli, dove è nata la pizza, non si usa il pomodoro, bensì 'a pummarola, perché avrà anche gli occhi azzurri e i lunghi capelli biondi che svelano direttamente il dna svedese, ma è anche italiana e per me sapere un po' di parole in ogni dialetto è quasi un obbligo. Milanese in testa, chiaramente.

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