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Pizza Fritta “a ogge a otto”, vecchia tradizione gastronomica partenopea

Creato il 26 giugno 2014 da Vesuviolive

pizza fritta

La famosa Pizza Fritta è una vecchia pietanza della tradizione gastronomica partenopea, ripiena di ricotta, salame, cicoli, mozzarella o altro, oppure semplice impasto senza ripieno era la versione economica della pizza cotta al forno. Associata all’espressione “a ogge a otto”, ossia la mangio oggi e la pago tra otto giorni, era uno dei pochi alimenti che la Napoli povera poteva permettersi.

Era venduta nei “bassi” monolocali senza finestra a livello stradale, e ad occuparsi della frittura era spesso la moglie del pizzaiolo, il quale preparava l’impasto prima di andare in pizzeria. I clienti, spesso anche loro abitanti dei “bassi” compravano la pizza, mentre la pizzaiola segnava su di un quadernetto il credito, e per quel giorno era risolto il problema della fame, poi al conto ci avrebbero pensato tra una settimana.

Un altra spiegazione del termine “a ogge a otto” era il fatto che queste “pizzerie-basso” restavano aperte un giorno alla settimana, quando il pizzaiolo non andava a lavoro, e quindi per arrotondare il reddito familiare vendeva le pizzette fritte (non avendo il forno, la frittura era l’unico modo per cuocerle).

Oggi queste pizzerie-basso non esistono più, anche se verso la fine degli anni ottanta c’era un “basso” nel centro storico di Napoli che vendeva le pizzette fritte in un pentolone sul bordo della strada, proprio come nel film “l’Oro di Napoli”, facendosi pagare subito però e non ad otto.


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