Ruby ci ha rotto i coglioni. Accendi la televisione e, oltre al caso di Avetrana, si sente echeggiare ovunque il nome di questa donna d'alto borgo che, per la sua professionalità e per le sue spiccate doti di recitazione (ci vorrà anche un certo stomaco per farsela con Berlusconi, aggiungerei) è stata scelta come testimonial per uno spot televisivo. Ma che meraviglia...
Presto la vedremo posare nuda per la rivista Interviù, ma non solo! Perchè sembra che la "bellezza" (se piace a Silvio allora piace a tutta Italia) di turno ne abbia firmato un altro con lo scrittore Alfonso Marra: dopo Manuela Arcuri e Lele Mora, che tristezza anche stì due, la nuova testimonial del libro “Il labirinto femminile” sarà Ruby Rubacuori.
Mi sembra giusto...del resto quale donna è riuscita a creare, sul suolo italiano, un labirinto fatto di storie e storiucce tanto intricato come questa tipa? Perchè le situazioni di rilievo, dalle nostre parti, riguardano queste puttanate qui (concedetemi il gioco di parole).
Secondo la produzione, lo spot avrà due versioni: la prima sarà tutta per noi (trè urrà) mentre la seconda verrà doppiata in ben otto lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, russo, arabo e cinese. Giusto per imputtanarci ancora di più (altra licenza).
Le parole di Marra riguardo un possibile riferimento al Cavaliere negli spot in questione:
L'ingaggio di Ruby, a quanto pare, avrà cinque zeri e lo spot andrà in onda, pensate, prima del TG serale. Perchè la cultura, si sà, è un lupanare.
Non a caso al termine dell’edizione serale, Berlinguer ha commentato:
“Chissà che importante contributo sarà alla cultura nazional-popolare? La domanda, ovviamente, e’ ironica”
I secoli passano, ma il mestiere più antico del mondo (per non dire altro) tira più di un carro di buoi.
Benvenuti in Italia, il Paese degli spaghetti, della pizza, delle organizzazioni mafiose, di Ruby Rubacuori e di Silvio Berlusconi!
All'estero, almeno, ci vedono così. E forse a noi italiani non dispiace poi tanto; siamo di mentalità aperta, ecco tutto. Ma stì europei...
R.Clockheart