Il segretario cittadino del Pd di Parma, Carla Mantelli, propone di fare un passo oltre le polemiche scatenate dal clamoroso gesto con cui il sindaco Federico Pizzarotti ha licenziato l’Orchestra del Teatro Regio. La reazione degli orchestrali, come si può immaginare, è estremamente negativa. Il sito dell’orchestra presenta il titolo emblematico “Eclissi a cinque stelle” (con le 5 stelle in uso presso gli alberghi al posto delle parole) e protesta contro il licenziamento senza giusta causa di 50 orchestrali ora senza lavoro. Il licenziamento, da quanto si è saputo, è stato piuttosto sbrigativo e rapido. Che fine faranno gli orchestrali? Sarà interessante scoprirlo. Meritano tutta la solidarietà possibile. “Licenziare un’orchestra”? E’ aspro il solo dirlo. I musicisti lamentano anche il fatto che il sindaco ha scelto chi ha un lavoro sicuro ce l’ha già, come l’Orchestra Toscanini.
Il Partito democratico non condanna però il gesto del sindaco Federico Pizzarotti (Movimento a 5 stelle) e propone di andare oltre la serie di polemiche e scambi d’accusa scatenatasi da qualche giorno. Anzi Carla Mantelli, che ha fatto parte della commissione comunale per la cultura per dieci anni, ricorda di aver sottolineato i problemi, e qualcosa di poco trasparente, nella gestione dell’orchestra del Teatro Regio. Pizzarotti ha “scoperchiato una pentola”, scrive Mantelli in un comunicato che riporto integralmente.
Il segretario cittadino del Pd Carla Mantelli
0.000000 0.000000“La scelta del Sindaco Pizzarotti – sostiene Carla Mantelli – di coinvolgere l’Orchestra Toscanini nel prossimo Festival Verdi ha “scoperchiato una pentola” il cui contenuto era noto a molti anche se da qualcuno negato. Emerge quanto meno qualche problema di trasparenza nella gestione dell’Orchestra che ha preso il nome del Teatro Regio e qualche problema di razionalità nell’utilizzo che fino ad oggi si è fatto delle risorse orchestrali del nostro territorio.
E’ bene che i problemi emergano, che la delicata e controversa situazione del Teatro Regio e dell’Orchestra omonima sia discussa alla luce del sole. E’ bene che ci si preoccupi della dignità e dei diritti dei lavoratori, che si individuino eventuali responsabilità e si valutino eventuali nuove soluzioni.
Ma molto presto sarà necessario andare oltre. Parma deve trovare la serenità e la determinazione per far sì che il suo Teatro di Tradizione sia sempre di più un punto di forza, una punta di eccellenza capace di “trainare” l’intero sistema culturale cittadino oltre che di attirare élite di appassionati da tutto il mondo.
Nel programma del PD per le amministrative stava scritto: “Parma è una città colta. Una città, una comunità che fa dell’amore per la cultura una delle sua peculiarità, uno dei suoi tratti distintivi”. Non a caso Parma è ricchissima di realtà, istituzioni e attività culturali. Ebbene, è da qui che dobbiamo ripartire. Non solo perché le proposte di qualità che Parma sa fare nell’ambito della cultura costituiscono una grande opportunità per il turismo, il commercio, la tenuta del sistema economico… ma soprattutto perché esse sono “uno straordinario strumento di crescita e arricchimento umano e civile” per la nostra comunità. Sul tema, nel programma del Pd sopracitato sono contenute analisi e proposte precise a cui rimando.
In questa sede vorrei solo rivolgere un appello affinché tutti (politica, istituzioni culturali, soggetti economici…) si faccia uno sforzo di coesione e progettualità guardando insieme al futuro (l’imminente Festival Verdi, il vicino bicentenario… ma anche lo sviluppo del sistema culturale parmense nei prossimi decenni) al fine di valorizzare al massimo le grandi ricchezze che abbiamo ereditato e di cui portiamo la responsabilità. Non perdiamoci nel bicchier d’acqua delle accuse e delle divisioni!”