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Pizzighettone, l’istituto “Fermi” perde autonomia ma per colpa della riforma Gelmini e del Comune inefficace (di Bruno Tagliati)

Creato il 12 maggio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
L'istituto comprensivo "Enrico Fermi" di Pizzighettone perde la propria indipendenza e viene accorpato a un altro istituto, dove risiederà il dirigente scolastico, non perché il governo come sostiene il Comune di Pizzighettone avrebbe compiuto dei tagli, bensì - secondo la spiegazione data dal consigliere comunale Bruno Tagliati - perché vengono applicati i restrittivi e punitivi parametri della legge Tremonti-Gelmini del 2011! Fu il ministero gelminiano, non certo l'attuale governo Renzi bensì il governo Berlusconi, a prevedere che gli istituti comprensivi dovessero diventare più grandi, causandone quindi l'accorpamento. A un dato numero di studenti iscritti corrisponde il numero delle cattedre: e i criteri di calcolo sono tali che due insegnanti di Pizzighettone perdono la cattedra, in seguito a una crisi già nota dall'anno scorso, che però non è stata risolta nemmeno dopo una serie di incontri che ha visto il Comune protagonista ma tutt'altro che risolutivo. Dunque l'Enrico Fermi perderà l'autonomia e dipenderà dal dirigente scolastico di un altro istituto: è la capitolazione della Repubblica indipendente di Pizzighettone! Tagliati contesta la scelta del Comune, che ha investito solo 2mila euro per il diritto allo studio e non è riuscito a concludere accordi fruttuosi con gli altri Comuni. I due insegnanti rimasti senza cattedra, invece, potranno chiedere il trasferimento. Segue il testo integrale della lettera del consigliere Tagliati, ricordando con una digressione che l'abiezione fascista, che reprimeva gli avversari politici ricorrendo persino all'eliminazione fisica, va combattuta ostacolando il pervicace tarlo del revisionismo.

In riferimento alla lettera aperta, apparsa sul sito del comune e conseguentemente riportato sui quotidiani online, dove si esplicitano due questioni sul locale Istituto Comprensivo ponendo, a dir poco allarmanti per tutte le nostre famiglie; perdita di due insegnanti una con la cattedra di Francese ed una di Italiano nonchè dell'accorpamento dell'Istituto Comprensivo "Enrico Fermi" di Pizzighettone con altri I.C. limitrofi.

L'amministrazione di Pizzighettone ci sta' raccontando la storia della bella addormentata nel bosco:

Gli Istituti comprensivi sono la risposta, in situazioni di calo demografico, al bisogno espresso dagli enti locali, portatori di ben definiti interessi, di avere comunque una scuola sul loro territorio. Questo modello di organizzare la scuola dell'obbligo è stato il frutto di una collaborazione tra Enti locali, Regioni e Stato ove l'autorità scolastica provinciale era chiamata a dare un suo contributo nella fase di attuazioni di accordi di programma.

Da non dimenticare che questo processo serviva anche per operare una significativa razionalizzazione della spesa pubblica.

Per entrare nel merito della lettera, la presunta fine dell'Ist. Comprensivo era una fine annunciata: già lo scorso anno scolastico si era temuta la stessa situazione. Come mai, allora, tutti gli incontri avuti dal sindaco con gli esponenti titolati degli altri comuni non hanno portato a nulla?

La normativa che regola la formazione degli I.C. è molto rigida e prevede poche deroghe: i numeri sono definiti a livello ministeriale e quelli di Pizzighettone sono molto lontani.

Ma cosa sono questi numeri? Sono semplicemente il totale degli alunni iscritti alla scuola materna, alla scuola primaria e alla scuola secondaria.

Una volta concluse le iscrizione alle nuove classi 1^ e alla riconferma delle altre, si contano semplicemente i numeri : tot. Iscritti, tot. Cattedre: organico di diritto che, successivamente dopo trasferimenti, utilizzi ed eventuali passaggi di cattedra, si trasforma in organico di fatto, cioè docenti assegnati alla scuola.

Le docenti in questione perdono la cattedra in quanto le iscrizioni , insufficienti, non garantiscono il loro monte orario.

Parlare di tagli pesanti imposti dal governo è falso e alquanto strumentale.

Potranno tornare a Pizzighettone? Devono fare per forza la domanda di trasferimento e chiedere un rientro con le ore rimaste e un completamento esterno: sta all' Ambito territoriale( Provveditorato) concederlo in fase di definizione dei trasferimenti stessi.

Il problema non sono gli insegnanti: il problema è che si è sottovalutato il problema.

Il che comporta che, se le cose resteranno così, l'istituto dipenderà da un'altra scuola, con un Dirigente a mezzo servizio, e il tutto si tradurrà in un impoverimento della scuola stessa.

Se il problema era così sentito, come mai si è arrivati a questo punto?

Quanto l'Amm.ne ha messo in gioco per aiutare la scuola ad essere un punto di riferimento concorrenziale sul territorio? E quanto ha fatto la scuola stessa?

La fuoriuscita di alunni verso il comune di Cavacurta doveva far riflettere.

E i fondi per il diritto allo studio? Quanto ha creduto, nella scuola ,in questi anni l'Amm.ne ? visto che l'anno 2015 ha messo a disposizione una risorsa economica che non supera i 2.000€.

Vorrei ricordare all'assessore che il sensibile decremento di istituzioni scolastiche si deve alla lunga serie di cancellazioni e accorpamenti immessi dalla Legge Tremonti-Gelmini 111/2011 che ha introdotto parametri minimi di iscritti spiccatamente più elevati rispetto al passato.

Se il primo passo è stato di accorpare con un'unica dirigenza scolastica le scuole dell'infanzia, elementari e medie di Pizzighettone per acquisire il parametro indicato al funzionamento a mio parere l'amministrazione Bianchi ha perso tempo ed è palese che ha trascurato la possibilità di adoperarsi con altri istituti comprensivi per un'eventuale risoluzione. Insomma non si può asserire che tutto questo è caduto come un fulmine a ciel sereno.

Il Consigliere comunale Bruno Tagliati

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