Ci possono essere state delle storture di naso. PK è sempre stato visto come qualcosa di slegato alla casa madre ma si tratta, in fondo, di un piccolo patto con il diavolo e ne varrà la pena, forse.Leggo la storia e sono contento di quello che vedo. L'eroe di quando ero ragazzino è lì davanti a me e diciamolo era anche l'ora. Uno dopo l'altro fanno la loro comparsa tutti i comprimari di quella serie, dal Razziatore a Odin Eidolon ed è come una grande rimpatriata dove buoni e cattivi riprendono le loro parti e le loro storie e si riparte da dove li aveva lasciati. Un bel momento che vorrei godermi a pieno ma che, purtroppo, non mi è permesso. Vi ho già spiegato qual'è il mio rapporto con il mio cervello. Io sono super gasato da una cosa e lui non ce la fa proprio a stare zitto e mi deve far notare che il livello non è lo stesso degli anni novanta. Le due semplici ragioni sono:
Costume
Il primo non è proprio un problema, è un dramma che accompagna i super-eroi in generale. Tutti quelli che toccano un personaggio hanno la balzana idea di cambiare il costume secondo i Propri gusti. Ormai i lettori si sono abituati a questo genere di abusi che, in realtà, equivale a rompere il patto con il pubblico. Quel semplice pezzo di stoffa, spandex o chissà cos'altro non è solo un abito ma il simbolo stesso del personaggio, una bandiera che lo rappresenta. Ecco cambiare il costume al personaggio è come cambiare la bandiera ad uno stato.
Per fortuna nel finale se ne rendono conto!
Potere
La stessa cosa vale per il secondo punto, i super poteri. Qui la faccenda è vagamente più complicata perchè dare dei super-poteri ad un eroe che non ne ha, equivale a destabilizzare quello che rappresenta e il suo rapporto con i nemici. Facciamo un esempio che almeno capisco meglio pure io quello che voglio dire. Nel numero 10 di PKNA, Pk affrontava Trauma, un Evroniano super-potenziato con poteri mentali basati sulla paura. Il combattimento era stato senza esclusione di colpi e anche se aveva dovuto usare una corazza potenziata, la vittoria era arrivata solo grazie alle sue qualità più nascoste. Passiamo ora, invece, al 2014 nella seconda o terza parte della nuova storia in cui il nostro eroe si ritrova ad affrontare un folto numero di evroniani con le stesse caratteristiche del Generale potenziato. Il combattimento dura, Ahimè, solo poche vignette, un paio di botte e sono tutti a terra sconfitti. Zero epicità, Zero Pathos, Zero... e poco altro, perchè alla fin fine l'eroe deve essere sempre lì lì per non farcela. Tutti sappiamo che poi ce la farà alla fine ma si deve dare l'illusione che non sia così. A fine anni novanta questa illusione c'era, ora non c'è più.Forse sarà il formato, forse il fatto che sono cambiati i metodi, i tempi ma c'è qualcosa che manca a questo ritorno in campo del Supereroe papero, non i disegni e nemmeno la storia che, seppur non all'altezza di quelle passate, è buona ma, forse, certe scelte. Nonostante tutto però a Caval donato non si guarda in bocca e in fondo è stato veramente emozionante vedere paperino prendere in mano la situazione e combattere. Pensandoci bene quel papero, anche nella sua versione tradizionale, è il primo eroe di cui abbiamo memoria. Il primo che ci spiega quanto la vita possa essere ingrata e che, nello stesso tempo, affronta i problemi della vita, la sfortuna, le sfuriate della fidanzata, la mancanza di lavoro e via dicendo con grinta e ingegno. Alla fin fine, quindi,...
..ha ragione il Razziatore!