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Play It Again, Bogie

Creato il 31 maggio 2014 da Af68 @AntonioFalcone1
Humphrey Bogart (cineblog)

Humphrey Bogart (cineblog)

In più di un momento della mia vita, nell’alternarsi di varie vicende e situazioni, così come avveniva per il critico cinematografico Allan Felix (Woody Allen) in Play It Again, Sam (Herbert Ross, 1972, dall’omonima pièce teatrale di Woody) ne ho materializzato la figura, mentre tutto intorno a me veniva avvolto da un fascinoso bianco e nero d’antan.
Eccolo lì, in penombra, appoggiato al bancone di un bar, sguardo apparentemente distante, egualmente malinconico e beffardo, sorriso ambiguo, modi rudi ma al contempo eleganti. Nessun imbarazzo nell’incontro, ci frequentiamo da tempo, una rapida stretta di mano ed è pronto ad ascoltarmi e a sfoderare un ostentato cinismo nel raccontarmi, con soppesate parole, fra un bicchiere di whiskey ed una tirata alla sigaretta, altrimenti eternamente pendula fra le labbra, cosa conta veramente nella vita, a partire da un’ostinata disciplina costituita da un personale codice comportamentale, volto in primo luogo al rispetto di se stessi e delle proprie convinzioni morali.
E io lì, col mio bicchiere di doppio bourbon (latte e cacao…) in mano, ad ascoltarlo rapito, condividendone ogni parola.

Bogart e Audrey Hepburn in

Bogart e Audrey Hepburn in “Sabrina” (www.loc.gov)

Sì, hai proprio ragione vecchio mio, tutto il resto, la ora luccicante ora spenta coreografia che ci avvolge nel nostro forse sin troppo consueto incedere quotidiano, non è costituita da altro se non dalla “stessa materia di cui sono fatti i sogni”, citando impunemente la tua battuta finale (da Shakespeare, La tempesta) in The Maltese Falcon, 1941, primo film di John Huston, dal romanzo omonimo di Dashiell Hammett, e prima tua grande affermazione, nel ruolo del detective privato Sam Spade. Amici lettori, avrete certo capito che sto parlando proprio di Humphrey Bogart (Bogie per gli amici), uomo ed attore sicuramente d’altri tempi, ma capace di soppiantare non pochi colleghi “moderni” per fascino virile e presenza scenica, più duttile di quanto l’aspetto esteriore potesse far apparire, basti pensare all’abile tratteggio delle ritrosie sentimentali di maturo innamorato in Sabrina (Billy Wilder, 1954). Memorabile la sfrontata nonchalance, nei panni del magnate della finanza Linus Larrabee, nell’insinuarsi all’interno della liaison (in fieri) fra suo fratello David (William Holden) e Sabrina (Audrey Hepburn), figlia, santi numi che tempi, dell’autista di casa, Thomas Fairchild (John Williams).

Bogart e Lauren Bacall ne

Bogart e Lauren Bacall ne “Il grande sonno”

Difficile dimenticare in questo film, fra tante gustose sequenze, la scena del bacio offerto da Linus alla fanciulla, in luogo di quello che avrebbe dovuto elargire David (“resta tutto in famiglia”) e la resa definitiva del freddo uomo d’affari all’amore (e alla vita), man mano caratterizzata da una certa morbidezza (tutto è relativo) nelle movenze, oltre che nei principali tratti caratteriali.
Certo il ruolo di tutta una vita, bogartiano per antonomasia, resta quello di Rick Blaine in Casablanca (1942, Michael Curtiz) un loser ambiguo e cinico, ma la cui abnegazione sentimentale nei confronti della splendida Ilsa (Ingrid Bergman) ne fa un vincente sul piano morale, forse smarrito e disilluso, ma ancora capace di lottare e credere in qualcosa (“Louis, credo che questo sia l’inizio di una bella amicizia”). Fra le tante interpretazioni (come quella che gli valse l’Oscar, Charlie Allnutt in The African Queen, 1951, ancora Huston, al fianco di Katharine Hepburn), una delle mie preferite è il Philip Marlowe di The Big Sleep (Howard Hawks, 1946), dove duettava alla grande con Lauren Bacall (quarta moglie, l’amore sbocciò sul set del film Acque del Sud, To Have and Have Not, sempre di Hawks, 1944).

(wikipedia)

(wikipedia)

Da antologia lo scambio fra la coppia di taglienti battute, dagli evidenti sottintesi sessuali, entrate di diritto nella storia del cinema e l’aura di moderno cavaliere propria di Marlowe/Bogart, che, come nell’omonimo romanzo di Raymod Chandler, si rende portatore di un messaggio etico, facendo da filtro a tutte le impurità che incontra nel suo cammino. Ora, per tutti gli appassionati di Bogart e del cinema proprio della vecchia Hollywood, o per quanti vogliano conoscere entrambi, il MIC – Museo Interattivo del Cinema- Fondazione Cineteca Italiana organizza a Milano, dall’1 al 29 giugno, presso la propria sede (Viale Fulvio Testi 121), una rassegna di undici film, Io sto con Bogart, che permette di tracciare un efficace ritratto di un attore che è riuscito a conciliare l’ indubbio talento con la capacità di portare sullo schermo il disincanto proprio di chi volge un ghigno sarcastico in primo luogo a se stesso, conscio di come “La differenza tra la vita e un copione cinematografico è che il copione deve avere un senso”. Bye- Bye Bogie, al prossimo incontro, solito posto, solita ora.

Domenica 1 giugno: ore 15.00- Gli angeli con la faccia sporca (Angels with Dirty Faces, Michael Curtiz, USA, 1938, b/n). Ore 17.00- Il mistero del falco (The Maltese Falcon, John Huston, USA, 1941, b/n). Ore 19.00- Il grande sonno (The Big Sleep, Howard Hawks, USA, 1946, b/n). Venerdì 6 giugno : ore 17.00- Ore disperate (The Desperate Hours, William Wyler, USA, 1955, b/n). Ore 19.00- Casablanca (Id., Michael Curtiz, USA, 1942, b/n).

(mymovies)

(mymovies)

Domenica 8 giugno:ore 15.00- Una pallottola per Roy (High Sierra, Raoul Walsh, USA, 1941, b/n). Ore 17.00- Strada sbarrata (Dead End, William Wyler, USA, 1937, b/n). Ore 19.00- La fuga (Dark Passage, Delmer Daves, USA, 1947, b/n). Giovedì 12 giugno: ore 17.00- Non siamo angeli (We’re No Angels, Michael Curtiz, USA, 1955, col.). Ore 19.00-La città è salva (The Enforcer, Bretaigne Windust, Raoul Walsh, USA, 1951, b/n).

Venerdì 13 giugno:ore 17.00- Il diritto di uccidere (In a Lonely Place, Nicholas Ray, USA, 1950, b/n). Ore 19.00- Il grande sonno – Replica. Domenica 15 giugno: ore 15.00- Casablanca – Replica. Giovedì 19 giugno: ore 19.00- Una pallottola per Roy – Replica. Domenica 22 giugno: ore 15.00- Il mistero del falco – Replica. Venerdì 27 giugno: ore 17.00- Gli angeli con la faccia sporca -Replica. Domenica 29 giugno: ore 15.00- Strada sbarrata – Replica. Ore 17.00- Ore disperate -Replica.


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