Magazine Diario personale
Una, due, tre. Quando mi fermai davanti all'ultima stazione, la più grande fra quelle che avevo visitato, realizzai che il treno mi aveva portato lontano. C'era da fare da quelle parti, e tante opportunità da afferrare al volo, certo pagando il giusto prezzo. Ma ero giovane e forte e non badai a spese, lavorando giorno e notte ce la feci a diventare qualcuno, a prendermi la rivincita sul mondo che mi ero lasciato alle spalle. Così raccolsi i frutti del mio impegno, e naturalmente ne valse la pena.
Imparai ad invocare un calcio di rigore inesistente e a piazzare una punizione sotto l'incrocio dei pali, alla destra del portiere, a ridere dell'espressione di terrore dipinta sul suo volto. Mi abituai ad alzare al cielo la coppa più prestigiosa, ad alimentare il ruggito della folla che mi circondava. Una volta mi beccai la malaria in Africa, ma ero un mercenario abituato a situazioni ben peggiori, non mi scomposi e portai a termine una missione che sembrava impossibile, vivendo di espedienti nella giungla. Riuscii a cavarmela persino nell'inferno di Stalingrado, cercando di decifrare gli insulti dei nazisti ai quali contendevo la città metro per metro, illudendomi che un'ideologia fosse migliore dell'altra.
Poi tutto finì come era cominciato, perché mi convinsi che anche al soldato più valoroso si allentano i riflessi, e che tutti i calciatori devono appendere i scarpini al chiodo, prima o poi. Così me ne tornai da dove ero venuto tanti anni prima, lo zaino pieno di ricordi e una fottuta paura di non farcela a barattare la strada del successo con il viale del tramonto. Eppure, ancora una volta mi impegnai a fondo e in qualche modo sopravvissi al nemico più insidioso, il mio fantasioso passato.
Per un po' andò bene. Poi un giorno, mentre cercavo di ammazzare la noia senza lo straccio di un controller da tormentare, decisi che sarei nuovamente saltato sul primo treno, evitando di pensare a chi mi lasciavo dietro. Così mi ritrovai ancora una volta davanti alla grande stazione, magari arrugginito, pronto però a lanciarmi nella mischia della finzione, per poi emergere vincitore di niente. Ma no, non entrai. Mi limitai a fissare quel monolito nero per degli istanti che volli dilatare a dismisura, mentre soppesavo l'eventualità di restare ragazzo per sempre.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Dalle Ceneri degli Angeli
La civilizzazione è il retaggio di una razza di angeli umani conosciuti come Vigilanti o nephilim? Andrew Collins, autore de Gli ultimi dèi, ci dà un saggio... Leggere il seguito
Da Dariosumer
CURIOSITÀ, OPINIONI -
Buon viaggio
A me spiace sai? Mi spiace che sei nero. Certo che proprio nero dovevi nascere? Evvabbè bisogna portare pazienza. E mi spiace anche che sei nato nero e africano... Leggere il seguito
Da Olivierifrancesco
CULTURA, DIARIO PERSONALE, MUSICA, RACCONTI, TALENTI -
Il venditore di cocco
Ormai ci siamo. Che ci piaccia o no l’estate sta per arrivare. E allora? Che aspettiamo? Domenica ce ne andiamo tutti al mare! Leggere il seguito
Da Andrea Venturotti
RACCONTI, TALENTI -
Viaggio in Gran Canaria: cosa vedere
La Gran Canaria è per circonferenza l'isola più grande delle 8 isole dell'arcipelago delle Canarie, situato nell'Oceano Atlantico a 210 km dalla costa... Leggere il seguito
Da Anna Pernice
DIARIO PERSONALE, VIAGGI -
La cronologia secondo Sitchin
Le cronache della terra: Cronologia (compilato da Zecharia Sitchin sulla base delle tavolette sumeriche Enuma Elish, Oxford, Ashmolean Museum, estratto da Le... Leggere il seguito
Da Dariosumer
CURIOSITÀ, OPINIONI -
Curiosità: 8 Pericoli Sottovalutati Per La Nostra Incolumità
Se ti dicessimo che le mucche sono (statisticamente) più pericolose degli orsi e che il vero nemico dei nuotatori non sono gli squali ma le correnti? Ecco i... Leggere il seguito
Da Paolopol
CULTURA, CURIOSITÀ, OPINIONI