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Pmi manifatturiero cresce ancora in Italia, ora rischia la Francia

Da Mrinvest

Secondo Markit l’indice Pmi manifatturiero a dicembre è cresciuto in Italia, ma in Francia è in calo e mostra una contrazione dell’economia transalpina.

Pmi manifatturiero cresce ancora in Italia, ora rischia la FranciaLindice Pmi manifatturiero italiano cresce ancora nel mese di dicembre. Lo rivelano gli ultimi dati forniti da Markit Group (Società di informazioni e servizi finanziari globale), secondo cui il mese scorso la manifattura italiana si è portata a 53,3 punti, quasi due punti in più dei 51,4 del mese di novembre. E’ stato il risultato migliore dall’aprile del 2011, qualche mese prima che l’Italia entrasse nella più lunga recessione della sua storia dal Secondo Dopoguerra.

E i sotto-indici del Pmi manifatturiero relativi agli ordini e all’occupazione si sono mostrati

anch’essi positivi. Il primo si è attestato al suo sesto aumento consecutivo, mentre il secondo ha raggiunto quota 51,5 punti dai 50,6 punti del mese precedente, il massimo dal maggio del 2011. Ricordiamo che i dati sopra i 50 punti indicano un’espansione dell’attività, sotto tale soglia una contrazione.

I dati indicano una chiara inversione di tendenza per la manifattura italiana, che pesa sul Pil nazionale per il 19%. Per questo, la ripresa potrebbe essere più probabile adesso, sebbene pesino le incognite relative anche al contesto europeo. Infatti, l’indice Pmi manifatturiero è salito anche nell’Eurozona a 52,7 punti dai 51,6 di novembre, ma ha confermato l’eterogeneità della crescita, con la Germania ad attestarsi a 54,3 punti (54,2 a novembre), mentre la Francia ha visto ancora una volta contrarre il suo indice a 47 punti (dai 47,1).

Si teme, quindi, che l’economia francese possa essere piombata in una nuova recessione, avendo già registrato un calo del Pil dello 0,1% congiunturale nel terzo trimestre del 2013. Se anche il quarto trimestre dovesse essersi chiuso in calo, la recessione tecnica sarebbe conclamata. E questo fa temere che la seconda economia dell’Eurozona possa deprimere anche l’andamento della ripresa nel resto dell’Unione Monetaria.

Per l’economia italiana, il dato di dicembre potrebbe indicare una ripresa del Pil già dall’ultimo trimestre dell’anno appena trascorso, nonché per il 2014, anche se di pochi decimali, dopo il -2,4% del 2012 ed il presumibile -1,8/-1,9% del 2013.


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