Alessio Dalessandro è istruttore, personal trainer e osteopata e lavora in diverse palestre di Torino; ma il suo mondo sportivo non è confinato entro quattro mura piene di macchine, bilancieri, tapis roulant. Il suo habitat è all’aperto, su strade e sentieri sterrati, tra il lungo Po di San Mauro, il parco della Pellerina e il parco Ruffini. Alessio, torinese classe 1988, è un maratoneta. Finora ha corso tre volte i “mitici” 42,195 km, due volte a Torino e una volta a Firenze. Con il suo record di 2h35’43’’ non è ancora tra i migliori del panorama nazionale (e sottolineiamo “ancora”, perché da quando ha deciso di cimentarsi sulle lunghe distanze la crescita è stata inesorabile); in ogni caso è tra i più forti in Piemonte, sicuramente il più giovane. Ha coniato, o comunque reso suo, il motto “corsa è libertà”, tanto che alcuni amici hanno deciso di attribuirglielo come soprannome. “La corsa mi isola e mi rilassa, mi dà tempo per pensare e mi fa trascorrere un’ora o due lontano dal lavoro quotidiano” spiega, “quando parto mi può capitare di essere un po’ contratto ma con il passare dei kilometri mi sciolgo e le sensazioni migliorano; è davvero una fonte di libertà”. “Tutti i giorni cerco di ritagliarmi uno spazio di un paio d’ore da dedicare all’allenamento” prosegue Alessio, “non è facile tra lavoro e studio, ma è la mia passione quindi faccio di tutto per inseguirla. Mangio quando riesco, cambio i momenti della giornata e i luoghi delle mie corse in base alla palestra in cui mi trovo. Durante le vacanze sono più libero ed è il momento giusto per correre di più”.
Già si capisce quanto sia straordinaria la motivazione di questo ragazzo. E a quanto detto dobbiamo aggiungere che Alessio Dalessandro è solito allenarsi da solo. “Preferisco così perché posso viaggiare al mio ritmo senza condizionamenti esterni” afferma, “anche se il top è avere qualcuno in bicicletta che mi segue, così posso anche scambiare due chiacchiere”. Che nei “lunghi” di 2 ore aiutano sicuramente a far passare il tempo…
Alessio non ha sempre corso da solo. Il primo compagno di allenamenti (oltre che avversario in gara) fu Marco, suo fratello gemello. Un giorno, sfrecciando di fronte al negozio del loro parrucchiere, vennero fermati da quest’ultimo che propose loro di partecipare a una 10 km su strada. “Avevamo 14 anni; fu la nostra prima gara e arrivai secondo. Ricordo che il primo mi aveva impressionato, così cominciai a fare atletica anche per batterlo e dopo 6 mesi ci riuscii”.
Dopo tre anni di minibasket alle elementari, una parentesi nelle arti marziali, due stagioni nello skate (con ottimi risultati) e un’esperienza di arrampicata (provata a scuola e sviluppata per conto proprio), Alessio Dalessandro intraprese quindi l’atletica leggera. “Ho sempre preferito le lunghe distanze perché non sono un atleta veloce, ma prima dei vent’anni ho gareggiato anche in pista. Poi ho iniziato a dedicarmi alle mezze maratone e alle corse su strada, anche a causa di un lungo infortunio che mi convinse a non utilizzare più le scarpe chiodate”.
La prima maratona Alessio la corse a Torino il 18 novembre 2012 e l’anno dopo partecipò a quella di Firenze. Un mese e mezzo fa ha stabilito il personale a Torino. I prossimi traguardi sono Rotterdam, in primavera, e Berlino, a settembre. Quest’ultima si corre lungo un percorso molto veloce, che ha visto diversi record del mondo nelle ultime stagioni. “Qui ho corso la mia miglior mezza maratona e potrebbe essere una buona occasione per scendere sotto le 2 ore e mezza. Ho superato qualche problema fisico e sono in crescita, lavoro permettendo penso di poter raggiungere l’obiettivo”.
Per il futuro si vedrà. Alessio è molto giovane tra i maratoneti e ha una lunga carriera di fronte a sé. È partito dalla Runner Team ’99 (attuale società di Valeria Straneo), è passato dal Cus Torino fino ad approdare all’ASD Borgaretto 75. Per un certo periodo si è allenato con Danilo Caroli (ex tecnico dell’azzurro del mezzofondo Marouan Razine), ma la maggiore esperienza l’ha accumulata studiando al SUISM, sperimentando su sé stesso (la prima maratona l’ha preparata seguendo un programma consigliato su un libro), guardando altri atleti e allenandosi con loro. Due estati fa, sulla costa marchigiana, ha incontrato per caso l’ex azzurro di maratona Denis Curzi: “ci siamo conosciuti in vacanza, e abbiamo fatto amicizia; è insolito correre con qualcuno che hai visto in televisione. In qualche campestre ho scambiato due parole anche con Andrea Lalli e Daniele Meucci. Il mito rimane però Stefano Baldini, il suo oro olimpico ad Atene nel 2004 mi diede grande carica e voglia di allenarmi”.
A livello cronometrico questi nomi sono ancora un po’ lontani. Chissà se un giorno Alessio li raggiungerà. Ma tempi e classifiche non sono le sue prime preoccupazioni. “Ognuna delle tre maratone che ho corso è stata un’emozione incredibile, difficile da spiegare a parole”. Per capirla fino in fondo la si può solo provare; ancora molte volte, andando sempre un po’ più veloce.