Poe, un racconto troppo ricco di particolari

Creato il 07 settembre 2013 da Molipier @pier78
Pierpaolo Molinari vedi altri articoli 07 settembre 2013 18:44

Era una calda estate del 1841 e nel New Jersey la polizia fece recuperare un cadavere dal fiume Hudson. L’anno successivo lo scrittore americano Edgar Allan Poe pubblica un racconto a puntate che lascia pensare che Poe sapesse qualcosa sulla vicenda.

Il corpo recuperato dalla polizia era quello di Mary Cecilia Rogers, una ragazza abbastanza conosciuta soprattutto tra scrittori, attori e celebrità che avevano avuto delle relazioni con la giovane. La stampa diede ampio spazio alla notizia, pubblicando in prima pagina, quasi quotidianamente, i resoconti e gli avanzamenti delle indagini compiute dalla polizia, cercando anche possibili legami per risalire all’identità del presunto assassino.

Il primo sospettato fu il datore di lavoro di Mary, tale Anderson, che spesso accompagnava a casa la ragazza per evitarle un tragitto a piedi e al buio. Interrogato più volte, senza un alibi convincente, l’uomo non cadde ma in contraddizione e venne scagionato.

L’interesse quindi venne dirottato sul fidanzato, David Payne, che ammise di aver visto la ragazza la mattina della sua scomparsa, tre giorni prima del ritrovamento nelle acque del fiume. I primi ritrovamenti riferiti alla giovane furono una sottoveste, uno scialle, un parasole e un fazzoletto con le iniziali “M.R.” ricamate. Nel punto in cui la polizia trovò gli oggetti, l’erba era calpestata e sembrava vi fosse stata una colluttazione. Qualche giorno dopo, Payne, nello stesso luogo si suicidò ingerendo una forte di dose di laudano, una droga composta da alcol e oppio.

Poteva essere quello il gesto con cui il fidanzato confessava l’omicidio? No, secondo la polizia. L’uomo aveva un alibi di ferro per cui venne considerato innocente a tutti gli effetti.

Cosa c’entra Edgar Allan Poe?

Tra i lettori dei giornali che si erano interessati all’omicidio c’era anche Poe, scrittore trentaduenne che aveva al suo attivo la pubblicazione di sei volumi di racconti grazie ai quali era diventato conosciuto anche se squattrinato. Lo scrittore percepiva 800 dollari al mese e riusciva appena a mantenere la moglie malata di tisi per cui stava cercando una notizia che gli permettesse di riprendere la serie di storie poliziesche iniziate con “I delitti della Rue Morgue“. La vicenda di Mary sembrava adatta per rimettere al lavoro il suo personaggio Dupin, ispettore di polizia. Il racconto prevedeva che la vicenda si svolgesse a Parigi e il cadavere della vittima, Marie Roget, fosse ripescato nella Senna.

Nel 1842 Poe scrisse ad un amico:

Col pretesto di mostrare come Dupin dipana il mistero dell’assasinio di Marie, io, di fatto, svolgo un’analisi rigorosa della tragedia reale di New York. Non trascuro nulla, esamino tutte le opinioni e gli argomenti riportati dalla stampa e dimostro (penso in modo soddisfacente) che questo caso non è ancora stato affrontato da vicino. La stampa ha seguito una pista totalmente sbagliata. Penso di avere non solo dimostrato l’infondatezza della supposizione che la ragazza sia stata vittima di una banda ma anche di aver indicato l’assassino.

Il racconto di Poe, “Il mistero di Marie Roget“, venne pubblicato a puntate su un periodico femminile. Con la sua logica, l’ispettore Dupin dimostra che solo uno può essere l’assassino, “l’uomo dalla carnagione scura”, un ufficiale di marina con cui Marie era stata vista l’ultima volta e con cui era scomparsa per alcune settimane. A differenza degli altri racconti di Poe, questo termina senza che Dupin, per mano dello scrittore, dichiarasse il nome dell’assassino.

Una nota dell’editore spiegava, o tentava di farlo, la scelta di Poe:

Per motivi che non specifichiamo ma che a molti lettori parranno ovvi, ci siamo presi la libertà di omettere qui, dal manoscritto in nostro possesso, la parte che entra nel dettaglio delle deduzioni tratte dalle tracce, apparentemente esigue, scoperte da Dupin. Riteniamo utile solo dichiarare che il risultato auspicato fu ottenuto.

Era veramente una nota dell’editore? O poteva essere una mossa di Poe per nascondere elementi sul caso reale?

I sospetti su Poe

Non passò molto tempo dalla pubblicazione del racconto che la gente iniziò a sospettare che Poe sapesse più di quanto aveva scritto e che forse era coinvolto nell’omicidio della giovane Mary Rogers.

Lo scrittore infatti si recava spesso a New York e poteva aver conosciuto la ragazza, cercando in lei quelle gratificazioni che la moglie malata non era in grado di offrirgli. Ma sarebbe stato capace di commettere un omicidio? Poe era assillato dal bisogno di denaro e frustrato dal poco riconoscimento che riusciva ad ottenere con il suo lavoro. Beveva parecchio e probabilmente faceva uso di droghe tanto da apparire spesso debilitato e mentalmente depresso.

Il suo stato d’animo si specchia nei personaggi dei suoi racconti, incentrati su mistero e orrore, in cui i personaggi sono liberi di cedere ad ogni vizio e passione, persino quella di torturare gli altri per ottenere divertimento.

Vero maestro nel genere di racconti macabri, la morte affascinava Poe e le sue storie non possono che confermarlo. Gli psicologi hanno dimostrato che i criminali spesso offrono delle tracce che conducono al loro arresto per uno strano desiderio di essere puniti. Lo scrittore era di carnagione scura, con capelli neri cadenti sulla fronte proprio come il personaggio indicato come omicida nel racconto. Poteva essere una confessione? A parte questo però non fu trovata mai alcuna prova che potesse collegare lo scrittore alla vicenda.

Gli studiosi hanno potuto constatare che Poe modellò il suo racconto sui fatti rivelati dalla polizia tra la prima e l’ultima uscita del racconto. L’uomo dalla carnagione scura citato dallo scrittore era un tale che praticava aborti, quasi sicuramente lo stesso dal quale l’ufficiale di marina aveva accompagnato Mary nel 1838. La giovane trovata morta nel fiume forse era deceduta per una pratica abortiva mal riuscita e gettata nell’acqua con la speranza che il fiume facesse sparire il suo corpo e la sua storia.

Due anni dopo Poe fece una revisione del racconto e apportò una serie di modifiche tra cui la causa della morte di Marie Roget avvenuta per aborto mal eseguito. Però, nelle note a piè di pagina, preciso che sul caso aveva avuto ragione sin dall’inizio. L’ufficiale di marina confessò di aver partecipato alla vicenda e tutto si chiarì senza bisogno di aggiungere altro.

Per ricevere news via e-mail su cultura lascia la tua e-mail nel box sotto:

Ho letto e acconsento l'Informativa sulla privacy Acconsento al trattamento dei dati personali di cui al punto Finalità sul Trattamento Scopri News@Me cultura, edgar allan poe, poe, scrittori, Storia

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :