La povertà è la massima peste,
entra nei fianchi,
curva le vertebre;
riveste di cenci,
trasforma in sciocchi,
fa restare le parole in petto;
accorcia gli uomini alti,
annulla quelli già corti.
( Canto dei nomadi eritrei)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)