Forse
il nostro fidanzamento dura ancora
anzi
perché durasse
era necessario scioglierlo
affinché a nostra insaputa
davvero paralleli ed innocenti
i nostri doppi
potessero amarsi in santa pace
Come Kokoschka
mi farò una bambola
identica a te
ma diversamente da lui
non me la scoperò
perché il sortilegio che ci strema
ti fa intoccabile
persino nel delirio
Ti cercherò sempre
sperando di non trovarti mai
mi hai detto all'ultimo congedo
Non ti cercherò mai
sperando sempre di trovarti
ti ho risposto
Al momento l'arguzia speculare
fu sublime
ma ogni giorno che passa
si rinsalda in me
un unico commento
ed il commento dice
due imbecilli
Un posto nel tuo cuore
non lo voglio
perché quando farai l’amore
laggiù io sarei il clandestino
sballottato dalla tempesta
nella stiva
Fedeli al duro accordo
non ci cerchiamo più
Così i bambini giocano
a non ridere per primi
guardandosi negli occhi
e alcuni sono così bravi
che diventano tristi
per la vita intera
Ero fatto per esserti fedele
ma tu mi sei passata davanti
come un treno che non ferma
così lo scambio mi ha deviato sul binario
dei traditori e dei puttanieri
Nella mia testa
c’è sempre stata una stanza vuota per te
quante volte ci ho portato dei fiori
quante volte l’ho difesa dai mostri.
Adesso ci abito io
e i mostri sono entrati con me
Da Cento poesie d'amore a Ladyhawke, di Michele Mari, Einaudi 2007
(e questo è il commento dell’amica che me l’ha fatto scoprire:
Colpita e affondata.
Era facile, ero una nave da un quadratino solo.
In fondo, restiamo sempre navi da un quadratino solo solo, noi che l’Amore Impossibile l’abbiamo conosciuto.
E allora come Mari facciamo letteratura, un po’ per celia e un po’ per non morire.)