Manca davvero poco ormai al Natale e quest’anno ho deciso di celebrarlo nel blog in maniera più decisa, d’altronde se lo spazio che ho sul web rappresenta le mie passioni non posso non esaltare il periodo che preferisco. Inserirò una poesia al giorno da oggi al 24 dicembre tra quelle che mi piacciono di più. Iniziamo con Gianni Rodari, “Lo Zampognaro”. Questa è una delle poesie a cui sono più legato, forse perché è stata una di quelle che ho letto quando ero piccolo e anche perché la figura dello zampognaro mi ha sempre affascinato molto. Ricordo quando ero bambino i miei genitori mi portavano a Roma per vedere il presepe di Piazza di Spagna, e li c’erano gli zampognari che suonavano le loro zampogne. A guardarli li trovavo anche un po’ buffi, ma sarei rimasto le ore a sentire quel suono così dolce e melodioso, mi piaceva davvero tanto.
Lo Zampognaro, di Gianni Rodari
Se comandasse lo zampognaro
che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?
“Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d’oro e d’argento”.
Se comandasse il passero
che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
“Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso”.
Se comandasse il pastore
del presepe di cartone,
sai che legge farebbe
firmandola col lungo bastone?
“Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino”.
Sapete che cosa vi dico
io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
accadranno facilmente;
se ci diamo la mano
i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l’anno.