Spero tanto di non trovarmi un giorno
difronte a un trattato di paesologia
che rinchiuda il paese
in un recinto di ortodossia
definendo spazi anche non umani
E così difendo questa istanza
con versi sparsi distratti
disordinati confusi provvisori
come provvisoria è la nostra esistenza
il nostro cuore fino alla mente
Oggi come ieri
e chi sa forse anche domani
vivo la strada
la contrada e la città
e il villaggio
che si fanno paese
mano a mano che m'avvicino
e ci avviciniamo
l'un l'altro promiscui
fino al cuore
Ascolto e annuso
la pietra delle case
e delle strade
la calce e la pietra a secco
i fiori spontanei
e i giardini fioriti
finestre socchiuse e balconi appesi
tra la via andante
e la campagna confusa ché resiste
Ché fioriti sono
i cuori e le teste
le anime che attraversano
luoghi confusi instabili e provvisori
nella loro confusa stabile provvisorietà
Non una dottrina
ma un pensiero
che si va pensando
come la Bardana
che va infestando
confusa e spontanea
buona anche da mangiare
e bella da vedere e annusare