Giocatori profession
Sacha Michaud, presidente dell’associazione spagnola JDigital, ha dichiarato che dopo 20 giorni dal lancio ufficiale, con più di 20 licenziatari accreditati dall’autorità spagnola e diversi colpi di scena e ritardi, il mercato stenta a decollare per la diffidenza mostrata da molti giocatori relativamente i livelli di tassazione da pagare sulle vincite, per le quali non è ammessa deduzione di costi e perdite direttamente imputabili all’attività professionale.
Tale sistema è economicamente insostenibile e non equipara la figura professionale del poker player a tutte le altre attività per le quali la deduzione dei costi e delle perdita di esercizio diminuiscono la base imponibile su cui viene applicata la aliquota fiscale.
Questa situazione fa si che high value players disertino il nuovo mercato.
Nonostante in passato il regolatore abbia avuto la mano leggera, sembra che questo sia cambiato dato che ora nei termini e condizioni del rapporto di licenza si legge che gli operatori dovranno fornire informazioni circa le vincite di gioco.
Steve Day, Poker Manager di PokerStars.es ha dichiarato che in base agli accordi di licenza la società non consegnerà le informazioni in automatico ma, in caso di un controllo fiscale, saremo obbligati ad esibire dati sulle vincite dei singoli players.
Al momento i livelli di traffico del cash game sono molto bassi, con un mercato di dimensioni che è la metà di Francia e Italia. Va però sottolineato che la Spagna conta una popolazione minore (circa 45 milioni) e una flessione temporanea del traffico era attesa e fisiologica nel periodo di transizione dalle dot.com alle dot.es.
Relativamente alle quote di mercato, poche sorprese, con PokerStars che gode di uno share pari al 70% e trend in ascesa dopo l’accordo di sponsorizzazione con il campione di tennis Rafa Nadal.
Sorprendende performance di 888poker.es che gode del 25% con una media di 450 giocatori cash mentre il restante 5% è conteso tra PartyPoker, iPoker, Microgaming, GTECH G2 e Ongame.