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"Polar Obsession 2" le fotografie di Paul Nicklen, il fotografo dei ghiacci.

Da Immaginidelmondo
paul-nicklenPaul Nicklen colpisce nel segno ancora una volta: dopo cinque World Press Photo e innumerevoli altri riconoscimenti, questa volta si è aggiudicato il primo premio assoluto del prestigioso Veolia Environment Wildlife Photographer of the Year. E lo ha fatto con un'immagine straordinaria (sopra) scattata nell'ambito del servizio "Velocità di fuga”, che potrete ammirare nel numero di novembre di National Geographic Italia in edicola il 31 ottobre.
Nato e cresciuto tra gli Inuit del Canada, grande esperto dei ghiacci artici e antartici, Nicklen è ormai consacrato come uno dei migliori fotografi naturalistici al mondo: ha fotografato per primo le temibili foche leopardo sott'acqua, realizzando un servizio epico che gli è valso un premio World Press Photo e altri prestigiosi riconoscimenti; ha documentato la caccia al narvalo nell'Artico, creando scompiglio nel mondo naturalistico per la crudezza delle sue immagini, e ora ha realizzato questo straordinario reportage, basato su una recente scoperta scientifica che rivela il segreto della velocità dei pinguini imperatore, di cui potrete leggere i particolari nel numero di novembre del magazine.
paul nicklen foca leopardoNicklen ha dovuto attendere anni prima di poter realizzare questo servizio nelle acque di Cape Washington, nel Mare di Ross, dove si trova una delle colonie di pinguini imperatore più grandi al mondo. E se alla fine ci è riuscito è merito della missione italiana in Antartide: grazie a National Geographic Italia, ha potuto accedere alle strutture del PNRA, in particolare alla base italiana Mario Zucchelli (che si trova a poca distanza da Cape Washington), realizzando anche il servizio "Antartide, Italia", pubblicato nel numero di giugno 2012.
Per realizzare questa immagine Nicklen si è immerso in un buco nel ghiaccio dove sapeva che i pinguini sarebbero riemersi ed è rimasto in attesa, attaccato al ghiaccio in superficie con le gambe e con le dita semicongelate, restando immobile per non spaventare i pinguini in arrivo. “Quando sono arrivati è stato fantastico", racconta. “Erano in centinaia, e si lanciavano fuori dall'acqua attraverso il buco proprio sopra di me. Un momento che mi sento incredibilmente fortunato di aver vissuto e che non dimenticherò mai".

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