Innescata la miccia, Berlusconi ha colto la palla al balzo per screditare la sinistra e Grillo, combattivo come sempre, prosegue il suo tsunami-tour in Sicilia do
La bufera MPS continua a scuotere la politica e si moltiplicano gli scambi di accuse tra i leader che volenti o nolenti si confrontano sullo scandalo di Rocca Salimbeni in questa caldissima campagna elettorale. Banchieri, banche, partiti e politica si agitano scambiandosi frasi poco eleganti. Il caso MPS continua ad essere al centro della campagna elettorale, in mezzo al fuoco concentrico degli avversari. A sferrare il primo attacco verbale, Mario Monti che per attacacre il Pd ha usato il social network, Facebook entrando a gamba tesa nel difficile momento traversato dal Pd per i suoi legami con il Monte dei Paschi ed ha detto: ” per il bene di tutti dobbiamo tenere lontani dai partiti le gestioni delle banche “, senza nominare il partito Democratico ma alludendovi e in sostanza additandolo alla pubblica riprovazione. La replica piccata e allusiva non si è fatta attendere. Anche Bersani non ha nominato Monti ma era chiaramente a lui che si riferiva quando ha detto: “Sono dieci volte d’accordo” – aggiungendo però anche la chiosa al veleno – ” Io aggiungo via i banchieri dai partiti. Così siamo a posto”. E chi ha voluto capire ha capito.
La vicenda Mps fa litigare Mario Monti e Pi
Il bollettino quotidiano registra un feroce battibecco a distanza tra Pier Luigi Bersani e Mario Monti che per dimostare di non temere quelo che si dice di lui e cioè di essere troppo vicino alla Germania e troppo poco agli interessi del corpo sociale è andato in visita dalla Merkel ad una settimana esatta dal vertcie cruciale dell’Unione per chiarire le sue posizioni. Crescita è la parola magica. Investimenti e non più tagli. “E’ essenziale che il bilancio della Ue 2014-2020 sia orientato alla crescita, l’occupazione e la coesione”. Il professore sembra aver cambiato rotta abbracciando il concetto chiave che l’Italia i compiti li ha fatti e che non siamo più un fanalino di coda nei giochi europei. Vuole essere protagonista, ne
Mentre infuria il battibecco politico e loro si fanno la guerra, Il M5S comntinua il suo giro di propaganda tra la gente e stavolta non a nuoto, ma con un traghetto delle Ferrovie dello Stato. Grillo torna in Sicilia facendo il pieno nelle piazze, proprio lì dove i grillini hanno portato a casa un successo che comincia a dare i suoi frutti. I consiglieri comunali regionali hanno iniziato a muoversi e Grillo ne ha per tutti, come sempre. Su ogni palco allestito nelle città sedi delle tappe del tour, accanto a Grillo ci sono i candidati alle elezioni del 24 febbraio e alcuni deputati regionali del Movimento. “Siamo convinti – grida – che faremo ancora il botto e questa volta ci prendiamo tutto”. Vedremo dove porta questo treno che sta per arrivare in Parlamento.